L’assemblea dei soci di Unicredit ha dato via libera alla seconda tranche del buyback da 2,5 miliardi e al passaggio della banca al sistema monistico.
Il buyback di Unicredit
Col il voto del 99,45% del capitale sociale presente e avente diritto al voto, l’assemblea di Unicredit ha autorizzato il cda ad effettuare la seconda tranche del buyback per un esborso massimo di 2,5 miliardi e, in ogni caso, non superiore a 160.000.000 azioni. L’operazione è stata autorizzata dalla Banca Centrale Europea lo scorso 26 ottobre 2023.
L’anticipo del programma di riacquisto di azioni proprie 2023 fa parte dell’obiettivo di distribuzione di capitale della banca di almeno 6,5 miliardi annunciato per il 2023.
“Il positivo completamento dei programmi di distribuzione agli azionisti relativi al 2021 e al 2022, insieme all’intenzione di lanciare una tranche del programma di acquisto di azioni proprie 2023, rappresentano – spiega Orcel – un ulteriore passo verso la completa realizzazione della nostra strategia Unicredit Unlocked e delle nostre ambizioni finanziarie, generando forti rendimenti e creazione di valore per gli azionisti», ha affermato il ceo Andrea Orcel.
Via libera al sistema monistico
Il cambio di governance con il passaggio al sistema monistico ha invece ottenuto l’approvazione del 99,7% del capitale presente. Ha partecipato al voto il 69,03% del capitale, di cui il 69,02% per delega.
“Il consiglio di amministrazione ha valutato e propone, oggi, un rinnovamento del modello di governance aziendale per garantire un assetto di governo maggiormente conforme agli standard internazionali e piu’ comprensibile per gli operatori di mercato’”, ha affermato il presidente di Unicredit, Pier Carlo Padoan, nel corso dell’assemblea degli azionisti. “La scelta di aderire al modello monistico non solo migliorerà la governance della banca negli anni a venire, ma garantirà anche un livello crescente di efficienza gestionale e di efficacia dei controlli – ha aggiunto -. Infatti, uno degli aspetti chiave del nuovo modello è la razionalizzazione dei controlli: l’obiettivo e’ migliorare il coordinamento e l’interazione tra i comitati del consiglio, rafforzando ulteriormente il quadro di governance della banca”.
Come conseguenza dell’approvazione del nuovo modello, l’assemblea di aprile che sarà chiamata a rinnovare gli organi di governance dirà addio al collegio sindacale ed eleggerà un consiglio di amministrazione con al suo interno un comitato per il controllo sulla gestione.