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Unicredit: via libera all’aumento di capitale da 13 miliardi

L’assemblea dei soci di Unicredit, come da attese, ha dato il via libera al maxi aumento di capitale da 13 miliardi previsto per il mese di febbraio.

Ha votato a favore il 99,63% del capitale presente, contrario lo 0,19%, astenuto lo 0,18%. Ha partecipato al voto il 52,07% del capitale dell’istituto.

In base a quanto si legge nel comunicato, la ricapitalizzazione arriverà “non oltre il 30 giugno 2017, anche in una o più tranche e in via scindibile, mediante emissione di azioni ordinarie con godimento regolare da offrirsi in opzione ai soci titolari di azioni ordinarie e a quelli portatori di azioni di risparmio di UniCredit”

“L’aumento di capitale – continua la nota – costituisce uno dei pilastri del Piano Strategico 2016-2019 e consentirà un significativo rafforzamento dei ratio patrimoniali del Gruppo, al fine di essere in linea con le migliori banche sistemiche europee”.

Scendendo nel dettaglio, la banca stima un impatto positivo pro forma sul CET1 ratio consolidato pari a 345 punti base (calcolato al netto dei costi di transazione) “sulla base della situazione patrimoniale al 30 settembre 2016 ricostruita sul perimetro del Piano Strategico post operazioni M&A e assumendo la piena applicazione delle previsioni di cui all’Accordo di Basilea III nonché l’esecuzione integrale del volume di emissione dell’Aumento di Capitale pari a 13 miliardi di euro”.

Sarà il cda, in prossimità dell’avvio dell’offerta in opzione, a stabilire l’ammontare definitivo dell’operazione, il prezzo di sottoscrizione delle azioni, la porzione da allocare a capitale sociale e quella da allocare a riserva sovrapprezzo azioni, i termini di efficacia delle relative sottoscrizioni, il numero di azioni da emettere e il rapporto di opzione applicabile alle azioni ordinarie e di risparmio.

Nel comunicato diramato oggi pomeriggio, 12 gennaio, Unicredit comunica inoltre che “L’assemblea dei soci ha, inoltre, approvato con il 99,8% dei presenti, il raggruppamento di azioni ordinarie e di risparmio basato sul rapporto di 1 nuova azione ordinaria o di risparmio ogni 10 azioni ordinarie o di risparmio esistenti. Nonostante il raggruppamento sia previsto essere finanziariamente neutro, ci si attende che possa portare alcuni potenziali benefici inclusa, ove lo stesso dovesse essere realizzato, come si prevede, prima del previsto aumento di capitale, la creazione di un mercato più efficiente e liquido per i diritti durante il periodo di negoziazione”.

Tornando all’operazione di ricapitalizzazione, l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier si è detto “estremamente fiducioso” sulla ricapitalizzazione che partirà nelle prossime settimane, “ma dobbiamo lavorare sodo”, avverte l’Ad.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti in sala stampa al termine dell’assemblea che ha dato via libera all’operazione di rafforzamento patrimoniale il manager francese ha notato che “il feedback iniziale” del mercato “sembra essere positivo” e che “nelle prossime tre settimane” dovrà incontrare “molti altri investitori in molti Paesi”.

Da porre in evidenza inoltre che, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, Mustier ha detto la sua anche sul tema Generali che “devono restare italiane”. Una dichiarazione che smentisce le indiscrezioni secondo cui i transalpini di Axa potrebbero calare alla conquista della compagnia di Trieste con l’aiuto di Unicredit.

In questo frangente, a Piazza Affari, il titolo Unicredit cede lo 0,76% a 2,606 euro.

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