Unicredit chiude il semestre con un utile netto in diminuzione del 18% rispetto allo stesso periodo di un anno fa a 1,1 miliardi di euro dopo una plusvalenza per 477 milioni di euro dovuta al riacquisto di obbligazioni Tier I e UpperTier II nel primo trimestre 2012. La flessione degli utili riguarda soprattutto il secondo trimestre del 2012 che ha sperimentato un calo del 66,9% a 169 milioni.
Il margine d’intermediazione del semestre ha archiviato una flessione dello 0,2% a 13,4 miliardi di euro rispetto all’esercizio precedente. In calo del 3,9% il margine d’interesse a 7,5 miliardi. Le commissioni nette sono diminuite del 5,2% a 3,9 miliardi di euro. Il Margine operativo lordo del semestre si attesta a 5, 8 miliardi, tiene nel secondo trimestre a 2,5 miliardi anche grazie al controllo delle spese. I costi operativi sperimentano una riduzione del 2,6% nel semestre su base annua a 7,6 miliardi e la riduzione accelera nel secondo trimestre quando i costi si riducono del 4,6% a 3,7 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno prima e del 2,5% rispetto al trimestre precedente. In netto aumento gli accantonamenti su crediti (+23,6% annuo a 3,3 miliardi nel semestre e +62,2% a 1,9 miliardi nel secondo trimestre) a causa del difficile contesto economico. Il Core Tier 1 si attesta al 10,4%. Dopo i conti il titolo sale del 5,83%.
Si chiude poi sul piano fiscale il capitolo Brontos: Unicredit ha definito con l’Agenzia delle Entrate un accordo per il pagamento di 264,4 milioni di euro. La cifra sarà assorbita con l’utilizzo degli stanziamenti costituiti nei periodi precedenti. Unicredit si è però dichiarata convinta della correttezza del proprio operato e dei propi esponenti e dipendenti anche cessati.