Nel primo trimestre del 2024, Unicredit ha superato le attese. L’utile netto è salito a 2,6 miliardi di euro, registrando un aumento di circa il 24% rispetto all’anno precedente e superando il consenso degli analisti, stimato a 2,1 miliardi. “Questo risultato è stato supportato da un contesto nettamente migliorato per le commissioni e gli AuM, dalla nostra attenzione per i clienti e verso le nostre fabbriche prodotto tradottasi in uno slancio commerciale eccezionale, e da un margine di interesse resiliente”, ha spiegato il numero uno di Unicredit, Andrea Orcel. I ricavi sono stati altrettanto positivi, hanno raggiunto i 6,3 miliardi, in aumento del 10,9% rispetto al trimestre precedente e del 7% rispetto all’anno precedente, superando abbondantemente le previsioni di 5,9 miliardi. Si tratta del tredicesimo trimestre consecutivo in rialzo.
I risultati del primo trimestre 2024 di Unicredit
Il margine di interesse è aumentato dell’8,5%, raggiungendo i 3,6 miliardi di euro (in calo dello 0,9% su base trimestrale) mentre le commissioni sono migliorate del 3,3%, raggiungendo i 2,1 miliardi di euro, in rialzo del 15,8% su base trimestrale e del 3,3% su base annua. Inoltre, i costi operativi sono diminuiti dello 0,7% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 2,3 miliardi di euro. Il risultato netto di gestione è aumentato a 3,96 miliardi di euro, rispetto ai 3,51 miliardi del primo trimestre del 2023 (+12,9%).
Di conseguenza, Unicredit ha rivisto al rialzo le previsioni sull’utile netto per il 2024, portandole oltre gli 8,5 miliardi di euro, con una redditività (Rote) invariata di circa il 16,5% e una generazione organica di capitale superiore ai 300 punti base.
Inoltre, l’azienda ha in serbo una distribuzione agli azionisti di circa 10 miliardi di euro nel 2024. Questa somma comprende una serie di pagamenti, tra cui 3 miliardi in dividendi già versati ad aprile 2024 e altri 3 miliardi anticipati per l’autunno come acconto sulla distribuzione del 2024. Unicredit ha anche in programma di iniziare presto la seconda fase del suo programma di acquisto di azioni proprie, destinando 3,1 miliardi dell’utile netto del 2023 a questo scopo, subordinato alle condizioni del mercato.
Il commento del ceo Andrea Orcel
Il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, ha enfatizzato l’eccezionale creazione di valore per gli azionisti, con un notevole aumento dell’utile per azione del 42% e un incremento del 25% del patrimonio netto tangibile per azione rispetto all’anno precedente. “Il nostro CET1 ratio tra i migliori del settore è aumentato ancora una volta al 16,2%, già al netto della distribuzione del 2023 per 8,6 miliardi e dell’accantonamento della distribuzione del 2024 per 2,6 miliardi, a testimonianza della nostra eccellente generazione organica di capitale pari a 3,4 miliardi, a supporto della nostra distribuzione leader nel settore”, ha continuato il ceo. “Continueremo a dimostrare una redditività strutturale elevata in modo sostenibile e ritorni per gli azionisti tra i migliori nel settore in contesti macroeconomici mutevoli – ha concluso -. Siamo focalizzati in maniera irremovibile sulla costruzione del futuro e sul raggiungimento delle nostre ambizioni per tutti gli stakeholder”.
Il capitale in eccesso di Unicredit
Unicredit ha grandi progetti per il suo capitale in eccesso. Entro il 2027, intende utilizzarlo o distribuirlo agli azionisti. La banca prevede che le distribuzioni totali per il Full Year 2025 e il 2026 saranno maggiori rispetto al 2024, con una politica di dividendi pari o superiori al 40% e riacquisti di azioni proprie fino alla generazione organica di capitale in eccesso. Se questo capitale dovesse essere utilizzato per crescita inorganica, il livello delle distribuzioni dipenderà dal rendimento delle acquisizioni, che dovrebbero essere vantaggiose rispetto ai riacquisti di azioni proprie. Le distribuzioni totali del 2024 sono aumentate rispetto al 2023. L’accantonamento e il payout del dividendo rimangono al 40% dell’utile netto, mentre il resto sarà utilizzato per riacquistare azioni proprie. La ripartizione finale tra dividendo e riacquisto di azioni proprie, spiega l’istituto bancario, sarà decisa in base alle condizioni di mercato, dopo i risultati del 2024. Un approccio tramite acconto sarà adottato per circa il 40% delle distribuzioni totali.