Utili sopra le attese per Unicredit. E il titolo balza di oltre uil 3% per poi rallentare a +0,5%. La banca guidata da Federico Ghizzoni ha chiuso il terzo trimestre del 2012 con profitti per 335 milioni (di cui 39,5 milioni derivanti dal riacquisto di Abs), in miglioramento rispetto al risultato di 169 milioni del secondo trimestre. Nei primi nove mesi l’utile sale a 1,4 miliardi. Sul fronte dei ricavi la banca registra una tenuta a 19,5 miliardi (+2% sullo stesso periodo del 2011). Il core tier 1 a settembre era al 10,7% e il Cet al 9,3%. UniCredit deteneva a tutto settembre titoli sovrani per circa 92,7 miliardi (89,8 miliardi a tutto giugno), di cui 42,5 miliardi erano titoli di Stato italiani (41 miliardi). Sul fronte del rifinanziamento, Unicredit rileva che le esigenze del gruppo sono state soddisfatte con il piano di finanziamento per il 2012 in anticipo sui tempi: il completamento è stato possibile grazie ad emissioni di alta qualità e alla buona diversificazione, anche in Italia.
“A un anno dal lancio del Piano strategico di UniCredit registriamo importanti effetti positivi con un calo dei costi a sostegno dell’utile netto e una riduzione significativa degli attivi ponderati per il rischio (Rwa) con il conseguente rafforzamento dei nostri coefficienti patrimoniali”, ha detto Ghizzoni. “Nonostante la persistente difficoltà del contesto economico, in particolare in Italia – ha sottolineato – i nostri ricavi mostrano una buona tenuta, grazie alla diversificazione geografica e alla forza della nostra presenza nell’area Cee. Abbiamo completato il piano di finanziamento 2012 con il collocamento di una varieta’ di obbligazioni attraverso la rete retail e attingendo con grande successo al mercato wholesale, tramite covered bond e senior unsecured bond, e continueremo a cogliere le opportunita’ che si presenteranno”.
Nell’ambito del piano strategico, il Cda dha approvato un progetto che prevede la fusione delle controllate della Repubblica Ceca e quelle della Repubblica Slovacca in un’unica banca internazionale. L’iniziativa rientra nella prevista razionalizzazione della presenza del gruppo nel Centro Est Europa. L’integrazione, in attesa del via libera delle autorità nazionali, dovrebbe essere completata entro fine 2013 e a partire dal 2014 porterà sinergie in termini di efficienza, assetto patrimoniale e gestione della liquidità. Nell’area dell’Europa centro-orientale, si legge nella nota, Unicredit “sta adottando un approccio diversificato basato sull’attrattività di ogni Paese, puntando in particolare sui quattro con il maggiore potenziale di espansione (Turchia, Polonia, Russia e Repubblica Ceca), nei quali, nei primi nove del 2012, i ricavi sono cresciuti del 3,5% annuo”.