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Unicredit, trimestre da record e migliori nove mesi del decennio con 4 miliardi di utile esclusa la Russia

I risultati oltre le attese dei primi nove mesi dell’anno permettono a Unicredit di migliorare la guidance per l’intero 2022 e di garantire adeguati dividendi – Orcel: “Risultati finanziari eccezionali: è il nostro settimo trimestre consecutivo di crescita”

Unicredit, trimestre da record e migliori nove mesi del decennio con 4 miliardi di utile esclusa la Russia

Superano le previsioni i dati del terzo trimestre di Unicredit, indicato come un trimestre da record in tutti i settori. I confronti rispetto a un anno fa sono tutti nettamente positivi, ma rispetto al trimestre che si chiudeva a giugno, la cartina al tornasole dell’impatto causato dalle tensioni relative al conflitto e alla crisi energetica, i dati sono per lo più in calo.
Tuttavia il gruppo alza la guidance per il 2022 e indica la distribuzione di un dividendo pari o superiore a quello dello scorso anno.
Approvati ieri dal Cda, i risultati consolidati del Gruppo Unicredit relativi al terzo trimestre 2022 hanno mostrato un utile netto pari a 1,7 miliardi in rialzo del 61,6% rispetto a un anno fa includendo la Russia, ovvero di 1,3 miliardi (+31,1 % su anno) escludendo la Russia, superando le attese attorno a un miliardo di euro. Invece il raffronto su trimestre mostra l’utile netto al netto dell’impatto della Russia in calo del 9,9 per cento. Per i primi 9 mesi dell’anno l’utile netto è pari a 4,0 miliardi, escludendo la Russia, superando così il risultato dell’intero anno 2021

Ricavi in crescita del 6,8% su anno, in calo del 2,4% rispetto al trimestre precedente

Escludendo l’impatto della Russia, il Gruppo ha registrato ricavi netti pari a 4,2 miliardi, in calo del 2,4 pct su trimestre e in aumento del 6,8 pct su anno, “con le attività legate alla clientela e le dinamiche dei tassi d’interesse che hanno più che compensato l’impatto negativo una tantum legato al TLtro III e l’impatto della volatilità dei mercati sulle commissioni” dice una nota dell’istituto bancario. Escludendo l’impatto negativo una tantum dell’TLtroIII i ricavi netti sono pari a 4,6 miliardi, in aumento del 14,6 per cento su anno con un margine d’interesse a 2,2 miliardi (in rialzo del 4,8 pct su anno e in calo del 3,2 per cento sul trimestre). Le commissioni a 1,6 miliardi hanno visto un calo del 4,4 per cento su trimestre e dell’1,8 per cento su anno.

Migliora la guidance 2022, utile netto sopra 4,8 miliardi

Come aveva promesso il ceo Andrea Orcel, i dati permettono un miglioramento della guidance 2022, con un utile netto superiore ai 4,8 miliardi per l’anno, escludendo la Russia, contro i 4 mld indicati prima . “Lo slancio dei risultati del 2022, la generazione di capitale superiore al Piano e il continuo rafforzamento del nostro bilancio creano una solida base per una distribuzione almeno pari a quella del 2021, in attesa delle dinamiche del quarto trimestre e dell’approvazione di Autorita’ di vigilanza e azionisti”, ha detto Orcel, nel corso di una conference call. “UniCredit ha ottenuto ancora una volta risultati finanziari eccezionali. Questo è il nostro settimo trimestre consecutivo di crescita e i migliori primi nove mesi dell’anno, da almeno un decennio. Siamo in netto anticipo sugli obiettivi del piano, nonostante il prudente consolidamento delle linee di difesa” sottolinea Orcel. “UniCredit Unlocked sta dando i suoi frutti: la nostra trasformazione industriale è in pieno svolgimento, i nostri risultati ripetutamente positivi e stiamo ulteriormente migliorando la guidance per l’intero anno 2022”, aggiunge.

Secondo le attese, la banca di Piazza Gae Aulenti mostra una accelerazione anche maggiore di quella attesa per l’altra grande banca nazionale, Intesa Sanpaolo, che presenterà i suoi conti tra una decina di giorni con previsioni di un utile netto attorno a 820 milioni.

Cet1 ratio al 15,41 pct, dividendo 2022 in linea o migliore del 2021

I dati relativi alla posizione patrimoniale pongono Unicredit tra i leader del settore con CET1 ratio al 15,41 per cento nel terzo trimestre, già dedotta la seconda tranche del riacquisto di azioni proprie del 2021, pari a un miliardo, al netto della distribuzione agli azionisti di 3,75 miliardi relativa all’esercizio 2021 e della maturazione dei dividendi pari a 1,4 miliardi per il 2022. “Il continuato slancio finanziario pone le basi per una distribuzione relativa all’esercizio 2022 in linea o migliore rispetto ai 3,75 mld dell’esercizio 2021, mantenendo un solido CET1 ratio” dice la nota. Il Gruppo è in anticipo rispetto agli obiettivi di UniCredit Unlocked, con finanziamenti per il clima e l’ambiente che si sono attestati a 8,2 miliardi e social lending a 3,3 miliardi sui primi nove mesi del 2022

Esposizione verso la Russia ridotta del 50% a 3,1 miliardi

L’esposizione ‘cross border’ di Unicredit verso la Russia e’ stata ridotta “a costi minimi, complessivamente del 50% a circa 3,1 miliardi di euro attraverso azioni proattive e disciplinate”. Cosi’ il gruppo in una nota, in cui si aggiunge che la banca “e’ impegnata a mantenere un progressivo approccio di derisking”.
Le esposizioni deteriorate nette del Gruppo sono state pari a 6,8 mld, in calo del 1,8 pct su trimestre e del 22,8 pct su anno con un rapporto tra crediti deteriorati netti e totale crediti netti di Gruppo pari all’ 1,5 pct, invariato su trimestre e in calo di 0,5 p.p. su anno. Il rapporto di copertura sulle esposizioni deteriorate è pari al 50,4 pct, in rialzo di 0,4 p.p. su trimestre e in calo di 6,8 p.p. su anno. Le sofferenze lorde di Gruppo scendono così a 3,3 mld, in calo del 2,6 pct su trimestre e del 51,2 pct su anno.

Unicredit, che fare rispetto a Mps ?

“La priorità in cui si concentra l’intera organizzazione e‘ l’esecuzione del Piano“. Cosi’ Orcel, nel corso di un’intervista a Bloomberg Tv, ha risposto sull’ipotesi di riaprire i colloqui con Mps una volta completato l’aumento di capitale di Rocca Salimbeni. L’esecuzione del piano industriale “sta creando miliardi di valore – ribadisce piu’ volte Orcel – molto piu’ di qualsiasi acquisizione e questo e’ cio’ su cui continuiamo a concentrarci”. Incalzato sul fronte M&A, il ceo di piazza Gae Aulenti chiarisce a livello generale: “Non saremo coinvolti in un’acquisizione che non raggiunge i nostri obiettivi”.

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