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Unicredit, trimestrale: conti in crescita e buyback, pur con svalutazioni Russia che pesano per oltre un miliardo

L’istituto di piazza Gae Aulenti mantiene il Cet1 ratio al 14% pur confermando riacquisto azioni proprie per 1,6 miliardi – Confermata guidance 2022

Unicredit, trimestrale: conti in crescita e buyback, pur con svalutazioni Russia che pesano per oltre un miliardo

Unicredit chiude il primo trimestre con un utile netto pari a 1,2 miliardi di euro, in rialzo del 91,1% su trimestre e del 48% su base annua (il risultato non tiene conto delle attività in Russia). I ricavi netti si sono attestati invece a 4,7 miliardi di euro, in rialzo del 35% rispetto ai tre mesi precedenti e del 7,9% su anno, mentre il rapporto costi/ricavi ha raggiunto il 47,8%. Il margine di interesse ha fatto segnare 2,2 miliardi di euro, in calo del 4% su trimestre e in rialzo del 5,5% su anno. Lo comunica la Banca in una nota, specificando che il trimestre “ha segnato diversi record relativi a ricavi, costi e utile netto, proseguendo con l’andamento positivo conseguito nel 2021, a riprova del forte slancio commerciale delle aree di business”. Unicredit ha anche confermato il riacquisto di azioni proprie per 1,6 miliardi di euro relativo all’esercizio 2021.

La Banca “ha ottenuto ancora una volta risultati finanziari trimestrali eccellenti in tutte le aree di business, registrando un record su alcuni indicatori finanziari chiave, dimostrando il valore intrinseco e il dinamismo commerciale della rete e delle persone – commenta il Ceo, Andrea Orcel – La robusta generazione organica di capitale ci ha permesso di mantenere un solido CET1 ratio del 14%, pur tenendo conto del riacquisto di azioni proprie per 1,6 miliardi di euro relativo all’esercizio 2021, dell’accantonamento del dividendo e dell’impatto negativo delle esposizioni in Russia”. Unicredit nel corso del primo trimestre dell’anno ha anche accantonato 400 milioni come quota parte del dividendo sull’esercizio 2022.

Rettifiche su crediti per 1,3 miliardi, per lo più in Russia

Nel corso del primo trimestre 2022, il gruppo ha contabilizzato (prudenzialmente) rettifiche su crediti per 1,3 miliardi di euro, quasi interamente verso la Russia. “Unicredit è in posizione di assorbire eventuali ricadute macroeconomiche grazie alla robusta solidità patrimoniale e alla qualità dell’attivo, inclusi consistenti overlay per rettifiche su crediti”, si legge nella nota.

Il costo del rischio, escludendo la Russia, è confermato tra 30 e 35 punti base per quest’anno e per il periodo del Piano Strategico 2022-2024. Nel primo trimestre è stato prossimo allo zero, attestandosi a 5 punti base, senza rilascio di overlay.

Secondo trimestre sarà importante per valutare impatto della Russia

Nel corso della call che ha fatto seguito alla pubblicazione dei dati Orcel, rispondendo alle domande degli analisti è tornato sul tema Russia. “Credo che il secondo trimestre sarà importante per capire a che punto siamo sulla Russia”. In ogni caso anche in uno scenario di azzeramento totale degli asset russi a fine giugno, “che riteniamo estremamente improbabile” ha aggiunto, l’impatto sul CET1 sarebbe limitato grazie alle azioni già messe in campo nel primo trimestre e da questo “deriva la nostra fiducia sulla possibilta’ di distribuire anche l’ultimo milardo” di buyback.

Rispondendo a una domanda riguardo la controllata locale in Russia, Orcel ha risposto: “Non sosterremo la nostra controllata locale con altro capitale o liquidità”.

Con la Russia, i ricavi calano del 17,2% su anno

Includendo la Russia e analizzando i risultati consolidati del gruppo, i ricavi netti sono stati di 3,7 miliardi di euro, in calo del 3,3% su trimestre e del 17,2% su anno.

L’utile netto è stato invece di 247 milioni di euro, in flessione del 62,4% rispetto al trimestre precedente e del 70,2% su base annua. L’EPS, infine, è stato di 0,11 euro, -62,1 e -70,3% su base rispettivamente congiunturale e tendenziale.

CET1 ratio a 14%, sopra target, compresi 92 pb da impatto russo

Il CET1 ratio di gruppo per il primo trimestre del 2022 si è attestato al 14%, al di sopra del target 2022-2024 del 12,5-13%, assorbendo, già nei primi tre mesi dell’anno, 92 punti base di impatto sul capitale legati alla Russia (dei quali 50 legati alla partecipazione e 40 frutto dell’applicazione di coperture prudenziali per circa il 30% sull’esposizione netta cross-border) e lo stesso riacquisto di azioni proprie per 1,6 miliardi di euro.

UniCredit ha poi confermato per il 2022 la propria guidance finanziaria (rettificata per l’impatto della Russia), e ha rinnovato l’impegno per la distribuzione di almeno 16 miliardi di euro nel triennio 2021-2024, considerato lo scenario macroeconomico base case e l’esecuzione del Piano Strategico.

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