Il bollettino della Bce certifica il miglioramento della congiuntura dell’Eurozona. L’indice italiano Pmi servizi accelera a 56,5 punti, il dato migliore degli ultimi 11 anni. L’annuncio del prossimo ritorno del dividendo in Unicredit completa un tris di notizie favorevoli che compensa l’effetto dell’allungo dell’euro sul dollaro.
A metà giornata Milano avanza perciò dello 0,5%, oltre a quota 21.600 punti. In rialzo anche Parigi (+0,3%). In rosso Francoforte e Londra (-0,1%). Madrid (-0,35%). In questo modo l’indice FtseMib (+12,5% da inizio anno) supera di slancio l’Ibex di Madrid (+12,1%) e si colloca al primo posto tra gli indici in Europa e tra i migliori al mondo.
L’economia dell’Eurozona continua a crescere a ritmo sostenuto e manterrà questo ritmo anche nel prossimo trimestre. Lo afferma la Bce nel bollettino mensile: “Nell’area euro prosegue l’espansione economica generalizzata e consolidata, trainata dalla domanda interna. Il Pil – dice la Bce – ha continuato a salire nel primo trimestre del 2017 rispetto a quello precedente sospinto dal miglioramento della domanda interna e, in misura minore, dalle variazioni delle scorte”. I più recenti indicatori economici, aggiunge l’Eurotower, rimangono “favorevoli e segnalano una crescita forte e perdurante nel secondo trimestre del 2017, a un ritmo sostanzialmente pari a quello dei due trimestri precedenti”.
Il dollaro resta debole: cambio euro dollaro a 1,1841, ieri ha segnato il livello più alto da gennaio 2015 a 1,191. Il petrolio Brent sale dello 0,3% a 52,54 dollari. La scorsa settimana le scorte di petrolio degli Stati Uniti sono scese di 1,5 milioni di barili: il consensus si aspettava un calo più pronunciato, -3 milioni, ma la domanda di benzina ha raggiunto livelli record. Eni perde lo 0,5%. Tonfo di Tenaris, in ribasso del 5% dopo i conti del trimestre.
Alla ribalta di Piazza Affari gli acquisti su Unicredit: +5% dopo i conti della trimestrale. L’istituto ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 1,853 miliardi di euro, in crescita del 40,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il risultato ha battuto nettamente le stime di Banca Imi per 1,422 miliardi di euro. L’ad del gruppo, Jean Pierre Mustier, ha anticipato che intende pagare “un dividendo in contanti nel 2017 e nel 2018 e che proporremo la distribuzione agli azionisti del 20% del profitto netto della banca”. L’anno scorso, in previsione dell’aumento di capitale da 13 miliardi di euro, la Banca non aveva staccato cedola.
Fra le altre banche, Intesa -0,9%, Banco Bpm +0,44%. Generali -0,7%. In ribasso anche Poste Italiane (-2,2%).
Decolla tra le small caps Aeroporto Bologna (+ 10,5%, a 15,58 euro) dopo l’annuncio che Atlantia ha raggiunto un accordo per rilevarne il 29,38% a 15,5 euro per azione, pari ad un importo complessivo di 164,5 milioni. Ma non ci sarà Opa.
In rialzo anche Prelios (+3%). Una nota di stamattina informa che Burlington ha incrementato il prezzo di acquisto del 44,86%, portandolo a 0,116 euro per azione, da 0,1050 euro dell’offerta precedente.
In grande ripresa Ferrari (+2,12%) dopo le perdite di ieri. Fiat Chrylser guadagna mezzo punto. In ribasso Telecom Italia (-0,8%). Oltre alla decisione del governo di verificare se esistono le condizioni per esercitare il golden power dopo le ultime mosse di Vivendi, sulla società pesa l’intenzione di Sky Italia di lanciare un servizio a banda larga sull’infrastruttura Open Fiber.
“La potenziale mossa di Sky appare una minaccia consistente”, avvertono gli analisti di Banca Akros, spiegando che secondo Bloomberg un accordo con Open Fiber potrebbe essere firmato il prossimo ottobre e che il servizio retail potrebbe essere lanciato nel primo trimestre del 2018.
Enel perde lo 0,2%, Snam -1%. In forte ribasso Campari (-5%): il gruppo ha archiviato il primo semestre con un utile netto rettificato a 93,5 milioni (+21,1%) e una marginalità operativa in ridimensionamento al 19,3% dal 19,7%, a fronte di una crescita organica delle vendite del 6,8% a 844,7 milioni, in linea con le attese.