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UniCredit riduce l’orario di lavoro settimanale a 37 ore e il venerdì si uscirà mezz’ora prima

Accordo tra UniCredit e sindacati per la riduzione dell’orario di lavoro a 37 ore settimanali. A partire da luglio 2024, i bancari full time termineranno la loro giornata lavorativa mezz’ora prima ogni venerdì. Ecco i dettagli dell’intesa e i nuovi orari delle filiali

UniCredit riduce l’orario di lavoro settimanale a 37 ore e il venerdì si uscirà mezz’ora prima

UniCredit ha siglato un accordo con i sindacati per l’implementazione di un orario di lavoro settimanale ridotto a 37 ore, in linea con il nuovo contratto collettivo nazionale del settore bancario. Con questo accordo, che entrerà in vigore dal 1° luglio 2024, viene quindi riconosciuta una ulteriore riduzione dell’orario settimanale di 30 minuti.

Unicredit: il venerdì 30 minuti di lavoro in meno

L’istituto di piazza Gae Aulenti ha trovato quindi un’intesa con le principali organizzazioni sindacali, tra cui Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin, per definire i dettagli operativi della riduzione dell’orario di lavoro. Secondo quanto previsto dall’art. 19 del nuovo contratto Abi, che modifica l’art. 104, i bancari full time termineranno la loro giornata lavorativa mezz’ora prima ogni venerdì. Questa modifica risponde alle esigenze di un miglior bilanciamento tra vita lavorativa e privata, un tema particolarmente caro alla Fisac Cgil.

La riduzione dell’orario di lavoro riguarderà tutti i dipendenti di UniCredit, inclusi quelli del corporate, del private banking, del digital, nonché quelli della rete e della direzione. Anche i trader, che devono garantire la copertura del servizio fino alle 17:30, potranno gestire la riduzione dell’orario del venerdì con modalità specifiche.

Anche per la piazza di Roma, che ha un orario di lavoro differente, verrà applicata la riduzione di 30 minuti il venerdì pomeriggio

Nuovi orari per le filiali

L’accordo prevede variazioni nell’orario di apertura al pubblico delle filiali. Dal lunedì al giovedì, le filiali con quadratura mattutina saranno aperte dalle 08:20 alle 12:45 e dalle 14:30 alle 16:30, mentre il venerdì l’orario sarà dalle 08:20 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 16:00. Per le filiali con quadratura pomeridiana, l’apertura sarà dalle 08:20 alle 13:20 e dalle 14:30 alle 16:00 dal lunedì al giovedì, e dalle 08:20 alle 13:20 e dalle 14:30 alle 15:45 il venerdì.

Per i part-time ancora tutto da decidere

Per i lavoratori part time, le modalità di fruizione della riduzione oraria non sono ancora state definite e si attendono indicazioni dall’Abi e dalle segreterie generali. I lavoratori con orario misto vedranno una riduzione dell’orario solo nelle settimane in cui lavorano 37 ore e 30 minuti, mentre nelle settimane da 36 ore non vi sarà alcuna riduzione.

“L’accordo in UniCredit sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione è importante perché tra i primi nel settore: farà, pertanto, da apripista anche per altre banche. Rimangono fondamentali, per quanto riguarda la Fabi, da una parte che la riduzione sia realmente e oggettivamente usufruibile da tutti i colleghi con particolare attenzione a quelli di rete, dall’altra che venga definito al più presto con Abi l’impatto della riduzione per tutti i colleghi che lavorano a part-time. L’intesa in UniCredit stabilisce l’accumulo dei sei minuti giornalieri con riduzione di 30 minuti settimanali da utilizzare il venerdì. In pratica si uscirà mezz’ora prima alla fine della settimana” ha dichiarato il segretario nazionale della Fabi, Giuliano Xausa.

Trasformazione delle filiali e fringe benefit

Oltre all’orario di lavoro, sono state affrontate anche altre questioni tra cui la riconversione di alcune filiali e i fringe benefit. Nel mese di luglio, oltre 100 filiali di UniCredit verranno riconvertite in filiali advisory, senza servizio di cassa, facendo aumentare la percentuale di queste filiali dal 65% al 70% su tutto il territorio nazionale. Inoltre, UniCredit si è impegnata a risolvere alcune problematiche legate ai fringe benefits, garantendo i dovuti conguagli ai dipendenti che hanno subito addebiti Irpef errati.

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