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Unicredit, rettifiche per 900 milioni e Mustier si taglia lo stipendio

Il gruppo bancario anticipa l’aggiornamento dello scenario economico Ifsr9 e il Ceo annuncia un ulteriore tagli della retribuzione: in tutto 2,7 milioni che saranno subito donati alla Fondazione Unicredit e destinata ad alleviare l’impatto del coronavirus sulle comunità locali

Unicredit, rettifiche per 900 milioni e Mustier si taglia lo stipendio

L’effetto Coronavirus spinge Unicredit ad anticipare l’aggiornamento delle rettifiche su crediti secondo il principio Ifrs9. Il conto del Covid-19 ammonta a 900 milioni per il 2020 in termini di rettifiche addizionali che saranno contabilizzate nel primo trimestre, spiega una nota del gruppo bancario nella quale si annuncia anche la decisione del Ceo Jean Pierre Mustier di ridurre la propria remunerazione per il 2020 di circa il 25%. Si tratta di circa 300.000 euro che si vanno ad aggiungere a 2,4 milioni di remunerazione variabile ai quali Mustier aveva già rinunciato per un totale di 2,7 milioni che il Cda donerà con effetto immediato alla Fondazione UniCredit.

Il costo del rischio (CoR) per il primo trimestre, precisa Unicredit, è stimato a circa 110 punti base, dei quali 80 dovuti all’aggiornamento dello scenario macro economico Ifrs9, e 30 al CoR sottostante. “Quest’ultimo è sensibilmente migliore del target originario di 46 punti base previsto per l’anno”. Per 2020, “pur considerando le difficoltà previsionali dovute all’attuale situazione senza precedenti, la stima del CoR risulta pari a circa 100-120 punti. Il CoR deriverà dalla combinazione delle rettifiche relative all’aggiornamento dello scenario macro economico Ifrs9 e dai potenziali effetti derivanti dai rischi che potrebbero materializzarsi nel corso dell’anno con riferimento a specifici settori e controparti, in particolare al termine dell’esercizio considerando la conclusione del periodo di moratoria”, precisa la banca. Per il 2021, infine, attualmente il gruppo UniCredit stima un CoR pari a 70-90 punti base.

A fronte delle nuove rettifiche rese necessarie dal mutato quadro macro-economico, UniCredit sottolinea tuttavia la solidità della posizione di capitale “con un CET1 MDA buffer che rimarrà ampiamente superiore al target range di 200-250pb per tutto il FY20”. Il Liquidity Coverage Ratio inoltre rimarrà “superiore al 140 per cento alla fine del 1Q20”.

L’aggiornamento del quadro macro non è certo favorevole. In riferimento all’Eurozona, UniCredit prevede una riduzione del PIL 2020 pari al 13 per cento, seguito da una ripresa del 10 per cento nel 2021. Le nuove stime includono sia l’impatto del COVID-19 che gli effetti delle azioni annunciate dai governi e dalla BCE, “e risultano allineate – precisa la banca – a quelle pubblicate da UniCredit Economics Research in data 2 Aprile 2020, oltre a risultare coerenti, ed in alcuni casi più conservative, con quelle pubblicate dal FMI in data 14 Aprile 2020”.

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