Serve chiarezza. Ed è questo che ha chiesto Unicredit al Tribunale dell’Unione Europea, presentando un’istanza in cui chiede lumi “circa gli obblighi stabiliti dalla Banca centrale europea per la ulteriore riduzione dei rischi associati alle attività di UniCredit in Russia, svolte da società controllate tra cui UniCredit Bank Russia”, fa sapere la banca guidata da Andrea Orcel in una nota.
Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, infatti, è stato richiesto alle società e alle banche europee di uscire dalla Russia. Quest’anno l’Eurotower avrebbe esercitato ulteriori pressioni su diverse banche europee che hanno attività significative a Mosca affinché si ritirino dal Paese. Fra queste c’è l’austriaca Raiffeisen Bank International che lo scorso aprile ha fatto sapere che la Bce avrebbe chiesto di ridurre del 65% il portafoglio di prestiti in Russia, molto più di quanto aveva pianificato. Unicredit avrebbe ricevuto una comunicazione simile, anche se Piazza Gae Aulenti non ha confermato la notizia.
Unicredit: “Preoccupazioni sulle modalità di uscita dalla Russia”
Unicredit “condivide con Bce l’importanza di ridurre la propria presenza in Russia, ma ha preoccupazioni circa le modalità di attuazione di tale riduzione identificate nella decisione della Bce, che vanno oltre l’attuale quadro normativo di riferimento”, continua la banca, sottolineando che “le circostanze senza precedenti e la complessità del contesto socioeconomico e geopolitico, la mancanza ad oggi di un quadro normativo univoco applicabile allo scenario attuale, e le possibili gravi conseguenze derivanti dall’attuazione della decisione che ha impatto non solo sulle attività in Russia ma anche su UniCredit, impongono che il consiglio di amministrazione di Unicredit ottenga certezza e chiarezza sugli obblighi e sulle azioni da intraprendere. A questo scopo ha deciso di presentare ricorso al Tribunale dell’Unione Europea così da dirimere ogni dubbio circa gli obblighi a cui Unicredit dovrà adempiere. La Bce è stata informata di tale intenzione con totale trasparenza e largo anticipo”, spiega la banca in una nota.
I tempi lunghi del procedimento
‘La conclusione del procedimento – avverte poi Unicredit – potrebbe richiedere diversi mesi, ma rappresenta una tappa obbligata per garantire la certezza del diritto sia per Unicredit sia per la Bce”. In attesa del giudizio la banca ‘ha chiesto la sospensione provvisoria della decisione della Bce’, anche se “resta comunque impegnata ad attuare il proprio piano per una riduzione significativa della propria presenza in Russia, nel rispetto del contesto normativo, regolatorio e sanzionatorio”. Unicredit rimane inoltre”’impegnata a mantenere un dialogo attivo e aperto al riguardo con Bce”.
Unicredit: esposizione transfrontaliera ridotta del 91%
Dall’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, Unicredit ha adottato una serie di strategie per limitare drasticamente la propria attività in Russia, riducendo con conseguente la propria esposizione transfrontaliera del 91% la propria esposizione locale nel Paese del 65%. “Ulteriori sostanziali riduzioni saranno eseguite in linea con gli impegni del piano di azioni definito da Unicredit, sottolinea la banca.
La mossa di Unicredit serve a risolvere una volta per tutte il dossier Russia. Se infatti da un lato gli istituti di credito sono soggetti alle pressioni delle Autorità, dall’altro rischiano azioni legali della clientela,. Senza dimenticare le possibili reazioni di Mosca.
La mossa annunciata lunedì arriva dopo settimane di “rumors” su azioni imminenti della banca guidata da Andrea Orcel, dopo l’ultima lettera Bce, nei confronti della clientela che lavora con il Paese oggetto di sanzioni dopo l’aggressione all’Ucraina. Secondo Radiocor che clienti corporate di Unicredit sarebbero stati informalmente contattati e avvisati di un possibile alleggerimento delle linee di credito attive a partire dall’estate. Nessuna comunicazione formale, ovviamente, da parte della controllata russa proprio per le difficoltà indicate nella nota odierna.
Tajani: “Condivido il ricorso di Unicredit”
La decisione di Unicredit è stata apprezzata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che in un post su X ha scritto: “Condivido i contenuti del ricorso Unicredit alla giustizia Ue. La Bce deve tenere conto della situazione nella quale operano le aziende italiane in Russia nel rispetto delle sanzioni Ue. Decisioni affrettate rischiano solo di danneggiare imprese italiane e dell’Ue. È quindi bene avere un quadro normativo certo”.