L’Offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit sul Banco Bpm entrerà settimana prossima nel vivo quando la banca guidata da Andrea Orcel presenterà alla Consob il documento di offerta ufficiale che a quel punto diventerà vincolante. Subito dopo Unicredit avanzerà le richieste di autorizzazione dell’Ops alla Bce, alla Banca d’Italia e all’Antitrust e la comunicazione al Governo per quanto prevede la normativa Golden power. Nel frattempo Unicredit, che ieri ha messo a segno un balzo del 5% in Borsa dopo il verdetto di S&P e Fitch che hanno confermato il rating post Ops, tiene d’occhio tutti i fronti investiti dall’operazione e in particolare il risparmio gestito, sia in riferimento ad Anima, che è forse il vero oggetto del desiderio di Orcel, sia ad Amundi il cui contratto di distribuzione dei prodotti di risparmio gestito presso gli sportelli di Unicredit andrà presto in scadenza e dovrà essere rinegoziato tra il Credit Agricole, che controlla Amundi, e lo stesso Unicredit.
Ma egualmente attivo è il Banco Bpm che sta studiando tutte le vie per arginare l’offensiva di Unicredit. In questo quadro si infittiscono le voci sull’idea che Giuseppe Castagna, il Ceo del Banco Bpm, stia congegnando un’Ops amichevole verso il Monte dei Paschi. Operazione suggestiva ma non semplice, non tanto per la preventiva autorizzazione del Mef ma perchè richiederebbe la convocazione di una assemblea straordinaria del Banco Bpm con l’approvazione dei due terzi dei soci. La partita è apertissima e i prossimi giorni promettono di essere effervescenti