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Unicredit, outlook 2016: l’Europa accelera e il Pil italiano crescerà dell’1,4%

FIRSTonline

Pil europeo e italiano in decisa crescita, e non più solo grazie all’export. La ripresa della domanda interna è una delle novità evidenziate dall’outlook di Unicredit per il 2016. La banca, che nel comunicato previsa di aver stilato le previsioni per l’economia globale e i mercati finanziari prima degli attentati di Parigi del 13 novembre, si aspetta dunque un’accelerazione della ripresa nell’Eurozona.

“Ci aspettiamo un’accelerazione della ripresa nella zona euro nel 2016, con crescita del Pil dell’1,9% – spiega la nota -. Questa crescita, superiore al potenziale e alla stima di consenso, sarà guidata principalmente dalla domanda interna, che dovrebbe mitigare il difficile contesto esterno. La politica fiscale è ora diventata leggermente espansiva, in parte a causa della maggiore spesa legata alla gestione della crisi dei rifugiati”

Secondo il centro studi dell’istituto di piazza Gae Aulenti l’inflazione “core” continuerà a crescere, ma a un tasso contenuto. Nelle previsioni l’inflazione difficilmente raggiungerà il target della Bce nei prossimi 2 anni, portando inevitabilmente a un aumento dello stimolo monetario. “Ci aspettiamo che a dicembre venga annunciato un QE2 di circa 500 miliardi di euro e un taglio al tasso sui depositi di 10-15 punti base”.

Quanto all’economia italiana, dovrebbe crescere dell’1,4% nel 2016 e dell’1,2% nel 2017. I consumi privati rimarranno solidi nel 2016. Anche gli investimenti daranno il loro contributo grazie alla ritrovata fiducia delle imprese, alla migliore redditività e al declino significativo dei tassi di interesse sui prestiti, insieme agli incentivi fiscali per gli investimenti in macchinari. La ripresa nel mercato del lavoro continuerà a un ritmo simile a quello del 2015. Il tasso di disoccupazione diminuirà gradualmente verso l’11,0% nel 2017 (circa un punto percentuale in meno del 2015). “Ci aspettiamo che il deficit pubblico continuerà a diminuire – spiega Unicredit – al 2,4% nel 2016 e all’1,4% nel 2017, e che il rapporto debito/PIL abbia raggiunto il picco nel 2015. Il passo di riduzione del debito pubblico accelererà in modo significativo nel 2017”.

Fuori dall’eurozona il quadro è invece eterogeneo. L’economia americana rimane uno dei principali motori della crescita mondiale nel 2016. “Ci aspettiamo che il Pil Usa si attesti al 2,6%. Con un output gap in ulteriore riduzione e un mercato del lavoro vicino alla piena occupazione, ci aspettiamo che la Federal Reserve inizi ad alzare i tassi alla prossima riunione di metà dicembre, cui seguiranno 3 ulteriori rialzi nel 2016”. La combinazione di questi fattori comporterà una pressione temporanea al ribasso sull’euro. In generale, sostiene Unicredit, la ripresa più forte del previsto e una politica aggressiva della Bce supporteranno le azioni europee e le obbligazioni ad alto rendimento.

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