Condividi

Unicredit ottiene lo scoring GRESB Real Estate sul patrimonio immobiliare corporate

Gli asset analizzati da GRESB includono immobili per un controvalore di circa 5 miliardi di euro distribuiti in vari paesi dell’Europa Centrale e Orientale in cui il Gruppo opera

Unicredit ottiene lo scoring GRESB Real Estate sul patrimonio immobiliare corporate

Unicredit è il primo gruppo bancario in Europa a ottenere lo scoring GRESB Real Estate sul patrimonio immobiliare corporate. Gli asset analizzati da GRESB includono immobili per un controvalore di circa 5 miliardi di euro distribuiti in vari paesi dell’Europa Centrale e Orientale in cui il Gruppo opera.

“I principi ESG sono al centro di tutte le nostre attività immobiliari – ha commentato Salvatore Greco, Head of Group Real Estate in Unicredit –. Come banca  continuiamo a impegnarci per valutare, monitorare e migliorare costantemente la performance ESG dei nostri asset e dei relativi processi di gestione. In linea con la Strategia ESG del Gruppo, che è un pilastro fondamentale del nostro piano strategico UniCredit Unlocked, il progetto GRESB rappresenta un esempio tangibile dei nostri impegni di sostenibilità, rafforzando ulteriormente la nostra leadership nell’implementazione di iniziative ESG innovative”.

GRESB Real Estate: cos’è e come funziona

GRESB Real Estate Assessment è un meccanismo di scoring e benchmark ESG globale per società immobiliari quotate, fondi di proprietà privata, sviluppatori e investitori del settore immobiliare. Nel 2021, più di 1.500 società immobiliari, REIT, fondi e sviluppatori hanno partecipato al Real Estate Assessment, che copre circa 5.700 miliardi di dollari di asset in gestione e 117.000 asset in 66 Paesi. 

Unicredit al top sui temi ESG

L’obiettivo, spiega una nota, rimane quello di consolidare nel tempo lo scoring GRESB grazie a un monitoraggio delle performace ESG degli immobili e dei processi di gestione e un costante confronto di questi rispetto ai più alti standard di mercato. 

Inoltre, il gruppo bancario guidato da Andrea Orcel continua a ridurre progressivamente la sua dipendenza dai combustibili fossili: già nel 2021 l’80% dell’elettricità utilizzata nelle nostre sedi proveniva da fonti rinnovabili (100% in Italia e Germania e 98% in Austria). 

Unicredit è stata anche tra i primi nel settore dei servizi finanziari europei e la prima banca in Italia a firmare un contratto di acquisto di energia elettrica (PPA) con produttore specializzato di energia rinnovabile, CVA, per la fornitura di energia per i suoi data centre in Italia.

Le misure di efficienza energetica di Unicredit

Il Gruppo continua ad adottare misure di efficienza energetica per ridurre le emissioni di anidride carbonica, una priorità della Strategia ESG e degli obiettivi del Piano Strategico Unlocked. Il Gruppo ha già ottenuto una riduzione del 32% delle emissioni di gas a effetto serra (scope 1 e 2, basate sul mercato) nel 2021 rispetto al 2017 e si impegna a raggiungere l’obiettivo Net Zero sulle proprie emissioni entro il 2030 e sulle emissioni finanziate entro il 2050.

Commenta