Si accende (di nuovo) il risiko bancario. Mentre il mercato è col fiato sospeso in attesa di un possibile passo indietro di Unicredit su Banco Bpm dopo il No della Bce al Danish Compromise, l’iter dell’offerta continua a fare il suo corso. La Consob ha infatti dato il via libera alla pubblicazione del documento di offerta relativo all’Ops, con il periodo d’adesione fissato dal 28 aprile al 23 giugno. Novità importanti arrivano nel frattempo anche dalla Francia, con Crédit Agricole che questa mattina ha comunicato di aver ricevuto dalla Banca Centrale Europea l’ok a superare la soglia del 10% in Banco Bpm e a salire fino al 19,9%.
Unicredit: ok della Consob all’Ops su Banco Bpm
L’autorità di vigilanza dei mercati ha approvato il documento di offerta relativo all’ops di Unicredit su Banco Bpm. In base al periodo di adesione concordato con Borsa Italiana, l’operazione dovrebbe partire (il condizionale è d’obbligo, per il momento), il prossimo 28 aprile per concludersi il 23 giugno.
Per ogni titolo Banco Bpm, Unicredit ha messo sul piatto 0,175 azioni ordinarie di nuova emissione, prive del valore nominale, aventi godimento regolare e le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie di Unicredit già in circolazione alla data di emissione. La data di pagamento è fissata per il primo luglio.
Secondo quanto previsto dal documento di offerta pubblicato dall’istituto di Piazza Gae Aulenti , lo stacco del dividendo da parte sia di Unicredit (previsto il 22 aprile) che di Banco Bpm (19 maggio) porterà alla modifica del rapporto di concambio dell’Ops, che sarà pari a 0,166 azioni rispetto alle 0,175 previste prima delle cedole.
Gli intermediari incaricati della raccolta delle adesioni sono, oltre alla stessa Unicredit, anche Equita, Mps, Bnp Paribas, Bper e Cassa di Risparmio di Bolzano.
Unicredit “si riserva ogni decisione” sull’Ops
Tutto è dunque deciso, sempre che nel frattempo Unicredit non scelga di rinunciare per dirigere le sue attenzioni su Generali. Il Ceo di Piazza Gae Aulenti, d’altronde, ha già messo le mani avanti: “l’operazione deve creare valore o non la faremo”, ha detto la settimana scorsa nel corso dell’assemblea che ha dato via libera all’aumento di capitale propedeutico all’offerta. E nello stesso documento d’offerta, Unicredit “si riserva di assumere ogni decisione”, considerando tra le altre cose ‘l’impatto economico-finanziario e/o patrimoniale derivante dalla mancata applicazione” del Danish Compromise, il rilancio su Anima e “la valutazione degli effetti, della natura e delle conseguenze delle azioni di mitigazione intraprese da Bpm”.
“Ogni decisione al riguardo – ribadisce il prospetto – potrà essere comunicata, in conformità al documento d’offerta, entro le ore 7:29 del giorno di Borsa aperta antecedente la data di pagamento, sulla base della situazione esistente in tale momento”, vale a dire entro le 7:29 del 30 giugno.
Unicredit: Ops vale 13,9 miliardi, sinergie per 1,2 miliardi
Se l’offerta andrà avanti, Unicredit si rafforzerà in Italia. In particolare, secondo il documento, in caso di adesione integrale, l’Ops ai prezzi di ieri vale 13,9 miliardi. E sempre in caso di adesione integrale da parte degli azionisti di Banco Bpm, a questi ultimi saranno consegnati circa 265 milioni di azioni Unicredit, pari a circa il 14,55% del capitale della banca guidata da Andrea Orcel che, tra le altre cose, precisa di non aspettarsi “impatti significativi” dalle eventuali misure correttive che l’Antitrust potrà imporre all’aggregazione con Banco Bpm. Al contrario, l’integrazione delle due banche comporterebbe “benefici economici” che includono “sinergie annuali stimate in circa 1,2 miliardi di euro ante imposte a regime, grazie all’ottimizzazione delle attività e dei processi e alla razionalizzazione delle fabbriche prodotto”. Non solo, grazie all’aggregazione, Piazza Gae Aulenti rafforzerebbe “significativamente il proprio franchise in Italia, ampliando la propria presenza territoriale, in particolare nel nord del Paese, dove la rete di Piazza Meda, composta da oltre mille filiali, rappresenta circa il 70% della sua distribuzione complessiva”.
Unicredit su Commerz e Banco Bpm: “Operazioni autonome e indipendenti”
Nello stesso documento d’offerta su Banco Bpm, Unicredit parla anche della scalata di Commerzbank e ribadisce che l’ops su Piazza Meda “è autonoma e indipendente dall’investimento nel capitale sociale” della seconda banca tedesca e “da qualsiasi eventuale sviluppo che dovesse registrarsi nei mesi a seguire”. Ricordiamo infatti che, la banca guidata da Andrea Orcel ha ricevuto dalla Bce il via libera a salire fino al 29,9% di Commerz, dall’attuale 28% (di cui il 18,5% tramite strumenti finanziari). Per andare avanti, l’istituto attende ora l’ok dell’Antitrust tedesco, ma anche possibili colloqui col nuovo governo dopo le reazioni avverse degli ultimi mesi dell’intero panorama politico tedesco.
Banco Bpm: Crédit Agricole può salire al 19,9%, ok della Bce
Le manovre sul Banco non finiscono qui. La Bce ha autorizzato i francesi di Crédit Agricole a superare la soglia del 10% del capitale di Banco Bpm e a salire fino al 19,9%. Lo ha annunciato questa mattina la Banque Verte, precisando di aver sottoscritto nel quarto trimestre del 2024 e nel primo trimestre del 2025 altri strumenti finanziari che hanno portato la sua posizione nel capitale di Piazza Meda tramite derivati al 9,9%. Dato che l’Agricole “intende esercitare i diritti per la consegna fisica di tutti i titoli Banco Bpm sottostanti”, avrà quindi il 19,8% del capitale di Banco Bpm.
L’istituto francese ribadisce che l’aumento della quota “è coerente con la sua strategia di investitore a lungo termine e partner di Banco Bpm” e che non intende “lanciare un’offerta pubblica” su Piazza Meda.
L’aumento della posizione in derivati, fa sapere ancora Crédit Agricole, avrà “un impatto limitato” sul Cet 1 della banca nel primo trimestre, mentre nel secondo trimestre l’incremento della quota e il superamento della soglia di esenzione per la deduzione degli investimenti equity nel settore finanziario porteranno a un impatto negativo di circa 20 punti base sul Cet 1.
I titoli in Borsa
In una giornata difficile per le Borse europee, che attendono l’annuncio di Donald Trump sui dazi (Ftse Mib (-0,78%), il titolo Banco Bpm ha aperto in ribasso dello 0,8%, mentre le azioni Unicredit cedono l’1,29%. A Parigi Crédit Agricole segna -0,97%.
(Ultimo aggiornamento: ore 11.54 del 2 aprile).