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Unicredit, nuovo piano: utili a 5 miliardi nel 2023, 8mila esuberi

Imagoeconomica

Profitti a quota 5 miliardi nel 2023, un buyback da 2 miliardi e risparmi per un miliardo in Europa occidentale, da realizzare principalmente con 8mila esuberi e la chiusura di 500 filiali. Questi i numeri principali del nuovo piano industriale 2020-2023 presentato martedì da Unicredit.

“Preferiamo il buyback alle fusioni – spiega il Ceo, Jean Pierre Mustier – e solo piccole acquisizioni bolt-on (cioè che integrano le attività della banca, ndr) saranno prese in considerazione”.

Gli obiettivi finanziari prevedono un RoTE 10 pari o al di sopra dell’8 per cento per tutto il piano e un utile netto di 5 miliardi nel 2023, con una crescita dell’utile per azione pari a circa il 12% nel periodo 2018-2023. Fra dividendi e riacquisti di azioni, Unicredit punta a distribuire il 40% dell’utile netto sottostante nel periodo 2020-2022, percentuale che salirà al 50% nel 2023.

Per quanto riguarda il taglio dei costi, l’obiettivo è arrivare a un taglio pari a 10,2 miliardi nel 2023, con un calo aggregato dello 0,2% dal 2018 a fine piano. Queste indicazioni arrivano poco dopo la pubblicazione di un report firmato Oliver Wyman sui tagli che le banche italiane dovrebbero fare nei prossimi anni per mantenere l’attuale livello di redditività.

Sul versante dei crediti deteriorati, il nuovo piano Unicredit prevede di continuare lo smaltimento degli Npl con il rundown del portafoglio Non Core confermato entro fine 2021, ed esposizioni creditizie deteriorate (Npe) non core inferiori a 9 miliardi entro fine 2019 e inferiori a 5 miliardi entro fine 2020. Il rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e totale crediti lordi è atteso sotto il 3,8 per cento nel 2023.

Infine, come recentemente ribadito da Mustier, è confermato il progetto di creare una subholding con sede in Italia (non quotata) per riunire le principali controllate estere (a eccezione di quelle con sede in Irlanda e Lussemburgo) e ottimizzare i requisiti Mrel nel medio termine.

Furiosa la reazione dei sindacati contro i tagli di personale. “O saltano i tagli o sarà lotta dura” ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

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Categories: Finanza e Mercati