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Unicredit, Mustier: “Conti eccellenti ma per ora niente acquisizioni”

Imagoeconomica

Risultati positivi, con l’utile che ha superato nel primo semestre dell’anno i 2 miliardi di euro, conferma dei target al 2018 e al 2019 (in particolare, per quanto riguarda il coefficiente Cet1, l’indice di solidità patrimoniale che si basa quasi completamente sui titoli di Stato, l’obiettivo è ribadito tra il 12,3% e il 12,6% nel 2018 e sopra il 12,5% nel 2019), e accelerata sullo smaltimento dei crediti deteriorati della divisione “non core” (la bad bank di gruppo): il nuovo target per l’anno in corso è di 19 miliardi dagli attuali 22,2 miliardi, al di sotto dell’obiettivo di 19,2 miliardi inizialmente previsto per il 2019 (quando ora si attende un’ulteriore discesa a 14,9 miliardi). Questi i principali punti della semestrale di Unicredit, che l’amministratore delegato Jean-Pierre Mustier ha commentato in conferenza stampa a Milano: “Sono molto orgoglioso del lavoro e dell’impegno della squadra, che ha ottenuto risultati solidi nelle impegnative condizioni di mercato del secondo trimestre”.

Alla domanda se questi risultati così positivi possano lasciare spazio ad iniziative inizialmente non previste dal piano, come eventuali acquisizioni, Mustier ha risposto così: “Le possibilità sono molto molto basse. Siamo a metà di una maratona, e quando sei a metà di una maratona pensi a completare la seconda metà, non a quello che farai dopo. Il nostro team è focalizzata sul portare a termine il piano”. In un prossimo piano tuttavia, che sarà presentato tra un anno, Mustier ha detto che “sarà valutata sia una crescita organica che non organica”. Sulle impegnative condizioni del mercato negli ultimi mesi, non manca il riferimento allo spread: nella nota diffusa prima dell’apertura dei mercati la banca di piazza Gae Aulenti ha espressamente quantificato che ogni dieci punti base in spread comportano un impatto negativo sul capitale di 137 milioni pre tasse e 95 milioni post tasse: “La banca conferma tutti i target 2018 e 2019, se lo spread si manterrà sugli attuali livelli”, ha infatti puntualizzato Mustier, che però non ha voluto sbilanciarsi sulle prospettive del differenziale tra Btp e Bund. “Non facciamo previsioni, ma siamo molto fiduciosi sulla tenuta dell’economia italiana, che ha dei fondamentali molto solidi”, ha detto l’Ad.

Sempre sulla politica, il manager francese ha tenuto a dire che la posizione di Unicredit è assolutamente “apolitica. Per quanto riguarda la possibilità dell’introduzione della flat tax, mi limito a dire che una riduzione fiscale dovrebbe avere un impatto positivo sull’economia, ma dipende da come viene fatta”. Sul fronte internazionale invece Mustier è stato chiamato a rispondere sui rapporti con Facebook, che recentemente ha chiesto alle banche di condividere i dati sui clienti. E lì i toni sono stati decisamente più duri, dopo quelli diplomatici nel commentare la politica e l’economia italiana: “E’ un perentorio no. Non vogliamo avere nessun tipo di rapporto con Facebook, che non rispetta i nostri standard etici. Non daremo nessuna informazione e non vogliamo avere nulla a che fare con questa azienda finchè non adotterà un comportamento etico”.

“Non commentiamo mai rumor e speculazioni, per cui non diremo nulla. E’ la policy della banca”. Così Mustier, nel corso di un briefing telefonico con le agenzie di stampa organizzato per commentare i risultati di bilancio del primo semestre della banca italiana, ha inizialmente commentato le voci sulla possibile uscita a settembre di Unicredit dal patto di sindacato di Mediobanca: “Mediobanca sta performando molto bene. Per noi è un investimento finanziario, speriamo che abbia grande successo. Quando sarà il tempo prenderemo una decisione”, ha poi aggiunto il numero uno di piazza Gae Aulenti nella successiva conferenza stampa.

Mustier è anche intervenuto sulla vicenda Cashes, per la quale Unicredit ha citato in giudizio Caius Capital e i fondi Caius chiedendo 90 milioni di danni: “Non commentiamo sui procedimenti in corso, specialmente se sono sia penali sia civili. Da qui in avanti, e tenendo conto dell’evoluzione delle regole, siamo molto fiduciosi che non ci saranno effetti né sul capitale di Unicredit né sui detentori dei cashes”, ha concluso Mustier, ribadendo ancora una volta che il trattamento dei cashes è stato rivisto e confermato da tutte le autorità competenti.

 

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Categories: Finanza e Mercati