Le banche tornano a puntare con successo sui bond.
Unicredit SpA ha collocato con successo un bond Senior Non-Preferred a 5 anni per un importo pari a 1,5 miliardi di euro, destinato a investitori istituzionali.
Questo bond rappresenta la prima transazione in Italia a seguito della recente introduzione dei titoli di debito Senior Non-Preferred (strumenti di debito chirografario di secondo livello), approvata dalla legge di Bilancio 2018 del Governo Italiano.
La transazione ha ottenuto un riscontro eccezionale da parte di oltre 250 primari investitori, con ordini per circa 4,5 miliardi di euro raccolti durante il processo di book building.
Grazie a ciò, lo spread comunicato inizialmente in area “high-80s” rispetto al tasso swap a 5 anni, è stato prima rivisto a “75 area” e infine fissato a 70 bps. Il titolo paga una cedola annuale pari a 1,00% con prezzo di emissione pari a 99,651%.
Il bond è stato collocato presso differenti categorie di investitori quali: fondi (67%), banche (18%) e assicurazioni/fondi pensione (8%). La domanda è stata caratterizzata da un’ampia diversificazione geografica con Regno Unito/Irlanda (22%), Francia (20%), Italia (15%) e Germania/Austria (10%).
A sua volta il Monte dei Paschi è tornato sul mercato collocando un bond subordinato con un’emissione Tier 2 a tasso fisso e scadenza a 10 anni (rimborsabile però anticipatamente dal quinto anno) per un importo di 750 milioni. Il bond paga una cedola fissa del 5,375, che equivale a uno spread di 500,5 punti base sopra il tasso swap a 5 anni.
La domanda degli investitori per il nuovo bond del Monte dei Paschi è stata 3,6 volte superiore l’offerta.