Unicredit torna sul mercato obbligazionario e punta sul mercato retail con due bond destinati agli investitori individuali con tagli minimi rispettivamente di 1.000 euro e 2.000 dollari. Non solo, dopo il maxi sequestro da 463 milioni di euro di asset da parte della Russia, la banca continua ad essere sotto i riflettori. Il Ceo Andrea Orcel, in un’intervista al Financial Times, ha aperto a “ogni possibile obiettivo M&A”, escludendo però dalla partita Societe Generale. Dichiarazioni che mettono a tacere i rumors relativi a una possibile operazione transfrontaliera tra i due istituti nati in seguito alle parole del presidente francese Emmanuel Macron che qualche giorno fa aveva auspicato fusioni cross border tra banche europee.
Unicredit: due bond in euro e in dollari per il mercato retail
Due obbligazioni in contemporanea, una in dollari statunitensi, l’altra in euro, dando agli investitori un maggiore margine d’azione, anche rispetto alla valuta di investimento. Una strategia che arriva in un momento di contrazione dei rendimenti e punta dunque ad offrire una scelta più ampia ai risparmiatori in cerca di soluzioni che possano garantire una protezione del capitale e un contestuale rendimento che possa fronteggiare l’inflazione.
Entrambe le obbligazioni sono direttamente negoziabili sul mercato Mot di Borsa Italiana e sul sistema multilaterale Bond-X (EuroTLX), disponibili quindi per tutti gli investitori, che potranno negoziarle direttamente dal proprio conto titoli indipendentemente dalla banca di appoggio.
Unicredit e il bond in dollari: ecco le caratteristiche
La prima obbligazione, denominata in dollari Usa, è a tasso fisso, ha una scadenza a 10 anni (22 maggio 2034) ed paga un tasso fisso lordo 5,35% annuo. La valuta di emissione e negoziazione è il dollaro statunitense e i pagamenti, sia degli interessi annuali che dell’importo nominale a scadenza avvengono in dollari statunitensi, dunque bisogna tener conto del rischio di cambio. Il codice ISIN è IT0005596645 e il valore nominale e il taglio minimo è pari a 2.000 dollari.
Le caratteristiche del bond in euro di Unicredit
La seconda obbligazione, stavolta denominata in euro, è a tasso fisso Step Down Cumulative Callable, con una scadenza a 13 anni (22 maggio 2037). Per i primi tre anni prevede un tasso pari al 7,20% annuo lordo e per i successivi dieci prevede un tasso del 3% annuo lordo.
Le obbligazioni possono essere rimborsate in anticipo su facoltà dell’emittente a maggio di ogni anno da maggio 2025 a maggio 2036 e liquideranno gli interessi cumulati al momento del rimborso anticipato. Salvo rimborso anticipato entro il 3° anno, a maggio 2027 sarà corrisposto l’importo lordo di 216 euro per obbligazione e da quel momento l’obbligazione maturerà interessi al 3% annuo lordo fino alla prossima data di rimborso anticipato o alla scadenza. Il codice ISIN è IT0005596637 e il valore nominale e l’incremento minimo è pari a 1.000 euro.
Orcel al Financial Times: “Allo studio ogni possibile obiettivo M&A, ma non SocGen”
Unicredit studia ogni possibile obiettivo di acquisizione, ha detto l’amministratore delegato Andrea Orcel in un’intervista al Financial Times, escludendo però un interesse per Societe Generale.
Nei giorni scorsi, infatti, era circolata la voce che Unicredit potesse realizzare un’operazione transfrontaliera con Societe Generale. A stimolare i rumors erano state le parole con le quali il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva auspicato fusioni tra banche europee.
Orcel però smentisce e, dalle pagine del Financial Times, nega l’interesse per l’istituto francese, spiegando inoltre che, in assenza di una effettiva Unione bancaria europea e di un comune mercato dei capitali, sia molto complicato effettuare operazioni transfrontaliere tra le banche, vista l’impossibilità di estrarre sinergie. Per altro ogni operazione di consolidamento al momento avrebbe bisogno dell’approvazione non solo dei regolatori, ma anche dei governi.
Il manager ha comunque detto che Unicredit guarda a possibili operazioni in ogni mercato in cui opera, ma alla fine ha ribadito di mantenere un approccio molto disciplinato e che ad oggi non sono state individuate le giuste condizioni per portare avanti un’aggregazione. Negli ultimi anni Unicredit è stata più volte descritta come “vicina alle nozze”. Dopo aver abbandonato un’operazione per l’acquisizione di Monte dei Paschi di Siena, ha esplorato possibili offerte per Banco Bpm e per la tedesca Commerzbank, ricorda Reuters “In teoria, la maggior parte delle voci sono vere, in quanto in ogni singolo mercato valutiamo ogni possibile obiettivo”, ha detto Orcel. “L’interesse c’è alle giuste condizioni, ma non abbiamo ancora trovato le condizioni giuste e abbiamo avuto la disciplina di dire di no”, ha aggiunto.