Unicredit registra un utile netto di 712 milioni (+58,8% a/a) pari a un RoTE del 7%, e per la prima volta dall’inizio della crisi (2008) evidenzia, nel primo trimestre 2014 di cui vengono pubblicati oggi i conti, un calo dei crediti deteriorati lordi (-1,1 miliardi di euro ossia -1,3% trim/trim) e un tasso di copertura che si conferma pari al 52,4%, il più alto tra le banche italiane e tra i migliori in Europa. I ricavi sono a 5,6 mld (-3,6% a/a, -3,3% trim/trim) mentre il margine operativo lordo scende a 2,1 mld (-6,4% a/a, +2,2% trim/trim).
Lo stato patrimoniale della banca di piazza Cordusio è con un attivo in crescita di 841,6 miliardi di euro (+1,7% trim/trim), un patrimonio netto tangibile di 42,1 miliardi (+1,8% trim/trim), Leverage Ratio (18,4x) e Funding Gap (32,2 mld) stabili. Il Funding Plan realizzato a oggi è pari al 36%. L’utile netto della Core Bank è invece risultato essere di 1 miliardo netto, grazie alla sostanziale tenuta dei ricavi e ai costi in calo, supportata dal contributo del Commercial Bank Italy, la migliore tra le divisioni.
Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di Unicredit ha così commentato: “Gli importanti risultati raggiunti nel primo trimestre confermano la validità della strategia adottata e indicano che il Gruppo sta procedendonella giusta direzione. L’obiettivo di utile netto intorno a 2 miliardi che ci siamo dati per il 2014 è più vicino. Sulla base delle linee del piano strategico, stiamo lavorando con determinazione in tutte le divisioni e in tutte le geografie per perseguire una redditività sostenibile attraverso un modello di business vicino alle esigenze dei nostri clienti. Grazie alla crescita dei ricavi e a una riduzione strutturale dei costi, anche l’Italia fa segnare un risultato positivo e contribuisce significativamente all’utile di Gruppo”.
Dopo la pubblicazione dei risultati il titolo Unicredit è subito salito a Piazza Affari, superando il +2% a 6,39 euro alle ore 14,15.