Alessandro Profumo è stato rinviato a giudizio insieme ad altre 19 persone dal gup di Milano, Laura Marchiondelli. L’accusa è di dichiarazione fraudolenta dei redditi aggravata da ostacolo alle indagini e fa riferimento a quando l’attuale Presidente di Banca Mps era alla guida di Unicredit. In particolare, l’inchiesta Brontos riguarda operazioni finanziarie che avrebbero permesso all’istituto di Piazza Cordusio di pagare meno tasse.
Secondo l’ipotesi formulata dal procuratore aggiunto, Alfredo Robledo, fra il 2007 e il 2009 Unicredit avrebbe realizzato una serie di operazioni con società lussemburghesi di Barclays per mascherare gli utili e farli risultare come dividendi di operazioni finanziarie, in modo da beneficiare di un’aliquota fiscale più bassa. Il valore della frode sarebbe di 245 milioni di euro.
“Capisco che il Giudice per l’Udienza Preliminare non è il Giudice del merito e quindi aspetto fiducioso ed impaziente il giudizio pubblico, certo come sono della correttezza di ogni mio operato e che non potrà quindi che essere riconosciuto come tale”, ha commentato Profumo in una nota. “In questo modo – conclude il manager – si porrà anche fine al danno di reputazione che sto di fatto, inevitabilmente, pur ingiustamente, subendo”.
Tra gli altri imputati, anche tre dipendenti della banca inglese Barclays. Il processo inizierà il primo ottobre davanti ai giudici della Seconda Sezione Penale del tribunale di Milano.
Nonostante la notizia dell’indagine sul suo attuale presidente, oggi il titolo i Montepaschi vola in Borsa, nettamente in testa ai rialzi del Ftse Mib. Rimangono in territorio positivo anche le azioni di Unicredit.