Il governo tedesco sapeva dei contatti tra Unicredit e Commerzbank: è quanto emerge da una risposta del Govrno tedesco al parlamentare Matthias Hauer che racconta di numerosi contatti in corso da mesi tra i vertici della banca italiana e Commerz. E’ un punto a favore di Unicredit che dimostra che l’operazione immaginata da Andrea Orcel non era e non è ostile.
Unicredit intanto ha firmato ieri un accordo con i sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, mettendo in atto un piano di riorganizzazione che punta su ricambio generazionale, occupazione e formazione. Inizialmente previsto per 1.600 lavoratori, il piano di efficientamento è stato ridotto a 1.000 uscite, segnando una diminuzione del 38% rispetto alle prime stime.
Secondo la Fabi, l’accordo raggiunge un soddisfacente equilibrio tra il ricambio generazionale e il bilanciamento dell’occupazione nel gruppo. La combinazione di uscite volontarie, nuove assunzioni e formazione rappresenta una risposta alle esigenze future dell’azienda.
Formazione, ricollocazione e nuove assunzioni
Per i 600 dipendenti che restano in azienda, Unicredit offre corsi di riqualificazione finanziati dal Fondo Banche Assicurazioni (Fba) e gestiti dalla sua Academy. con una forte componente di formazione in aula. Di questi, circa 200 saranno ricollocati nelle filiali entro il 2025, contribuendo così a rafforzare l’organico delle reti. Inoltre, la centralità della formazione è stata potenziata con l’estensione delle giornate di smart learning, che passano da 5 a 7.
A fronte delle 1.000 uscite volontarie e incentivate – tra cui circa 270 lavoratori rimasti in sospeso dal precedente accordo – sono state concordate 500 nuove assunzioni, a cui si aggiungono ulteriori 250 inserimenti legati al turnover. In totale, saranno 750 le nuove assunzioni. Questo piano di ingressi, insieme ai percorsi di riqualificazione del personale, mira a rispondere alle sfide poste dalla trasformazione digitale e dai nuovi modelli di business nel settore bancario.
Miglioramenti nel welfare
L’accordo prevede anche alcuni miglioramenti sul fronte del welfare aziendale, tra cui l’aumento del buono pasto a 8 euro, il rinnovo della polizza sanitaria e l’introduzione di tre giorni di permesso retribuito per assistere i familiari in difficoltà. È stato inoltre definito un impegno a elaborare, entro il 2025, un piano di valorizzazione del personale (Vap) basato sui risultati economici del gruppo nel 2024.