Il fondo Pamplona Capital Management è salito dall’1,99% al 5,01% nel capitale di Unicredit, diventandone il secondo maggior azionista dopo Aabar (al 6,501%). A metà mattina il titolo della Banca italiana guadagna a Piazza Affari circa un punto e mezzo.
L’operatore britannico di private equity che gestisce asset per oltre 6 miliardi di dollari ha concluso l’operazione attraverso Pamplona Global Financial Institutions Fund, lanciato nel novembre 2011 con dotazione di circa un miliardo di euro per acquisire quote di minoranza nelle maggiori istituzioni finanziarie, puntando in particolar modo sui titoli sottovalutati.
Una fonte vicina alla situazione citata da Reuters sostiene che il fondo sia stato spinto dal buon management, dalla forte presenza in Europa e dalla possibilità per Unicredit di cogliere opportunità di crescita nei Paesi emergenti europei. La Banca italiana ha una capitalizzazione pari a circa 15,56 miliardi di euro: il 5% vale quindi circa 780 milioni di euro ai prezzi attuali. A finanziare l’operazione è stata Deutsche Bank.
Sul Corriere della Sera Massimo Mucchetti lancia l’allarme scalata: le fondazioni bancarie italiane, che oggi detengono l’11-12% dell’istituto di Piazza Cordusio “non sarebbero più in grado di difendere la banca se fosse attaccata. L’unica difesa è nelle mani del Governo e della Banca d’Italia se, all’unisono, sapranno interpretare, senza complessi d’inferiorità verso nessuno, i requisiti qualitativi dei nuovi azionisti”.