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Unicredit fa il prezzo, Apple fa il record

FIRSTonline

L’avvio del mese prometteva una partenza lanciata, ma il bilancio si è chiuso con performance negative per le Borse europee. Peggio di tutte ha fatto Milano, scesa del 3,3% sotto la pressione della crisi infinita delle banche. Ma non di tutte: troviamo banche fra le migliori performance, da Ubi in crescita del 23% a Banco Bpm in rialzo del 14,7%. Ora il testimone passa a Unicredit (-8%) che oggi svelerà il prezzo d’offerta delle nuove azioni nel più maestoso (e impegnativo) aumento di capitale mai effettuato in Italia. Quanto a Intesa (-1,2%), tra sabato e domenica metterà a punto l’offerta su Generali (-1,1%), altro tema caldissimo di febbraio.

LA CASA BIANCA ALL’ATTACCO DELLA GERMANIA: SALE L’EURO

Ma la grande delusione arriva dall’altra parte dell’Oceano. Wall Street, a differenza di un anno fa, ha chiuso il mese in territorio positivo. Ma il rally targato Trump sta tradendo, almeno in parte, le attese: l’euforia per il taglio delle tasse ha lascato il posto alle preoccupazioni per il protezionismo trionfante. E la chiusura delle frontiere ha compromesso la luna di miele tra una parte di Wall Street e la Casa Bianca.

Ieri, nel mirino del Presidente sono finiti i Paesi con un surplus positivo verso gli Usa, accusati di “manipolare il cambio” (vedi Cina e Giappone) o di far leva sulla debolezza dell’euro per invadere i mercati Usa (Germania). Il risultato? La discesa del dollaro (-0,84%) sulle principali valute, oltre 1,08 sull’euro. Altra doccia fredda sulle speranze europee. La parola, oggi, passa alla Fed. Ma Janet Yellen, a differenza del presidente, non dovrebbe riservare sorprese.

HONG KONG RIAPRE IN ROSSO. A TOKYO TONFO DI NINTENDO

Borse asiatiche in cauta attesa delle decisioni della Fed. Tokyo , dopo un avvio negativo, guadagna lo 0,3%. Tonfo di Nintendo (-3%) dopo le vendite deludenti della nuova versione di Super Mario. Male Hong Kong , la prima piazza a riaprire i battenti dopo le feste dell’anno lunare: -1%, il calo più marcato delle ultime sei settimane. È ancora chiusa per festività la maggior parte dei listini dell’area.

BUFFETT HA INVESTITO 12 MILIARDI DOPO LA NOMINA DI TRUMP

I mercati Usa hanno chiuso in ribasso per il quarto giorno di fila: Dow Jones -0,54%, S&P 500 -0,09%. Fa eccezione il Nasdaq (+0,02%). Warren Buffett ha acquistato azioni per 12 miliardi di dollari dal giorno della nomina di Donald Trump: il saggio di Omaha è stato un sostenitore di Hillary Clinton.

Pfizer ha guadagnato l’1,3% nel giorno della presentazione dei dati del trimestre, dai quali però non sono arrivate sorprese. Ieri Donald Trump ha detto agli amministratori delle principali aziende pharma che abbasserà le tasse e alleggerirà la regolamentazione, in cambio chiede che le aziende siano più trasparenti con i prezzi.

Deboli i prezzi del petrolio: Brent a 55,44 dollari (- 14 centesimi), West Texas a 52,74. Continuano a crescere produzione e scorte Usa. A Milano nuovo ribasso per Eni (-1,25%) e Saipem (-2,7%).

LA CASSA DELLA MELA SALE A 246 MILIARDI, IL 94% FUORI DAGLI USA

L’attenzione generale era concentrata sull’attesa dei conti di Apple, usciti nel dopo Borsa. La Mela non ha deluso: l’utile per azione ha toccato un nuovo record assoluto (3,36 dollari) così come i ricavi (78,4 miliardi di dollari nel trimestre contro una stima di 77,38). Il titolo è schizzato nel dopo Borsa a 125,02 dollari con un rialzo del 3,02%.

A trainare i conti è stato comunque, ancora una volta, l’iPhone. Apple ha venduto nel trimestre 78,3 milioni di iPhone7 per un fatturato di 54,4 miliardi di dollari. Tim Cook ha dichiarato che le vendite sono state limitate dalle disponibilità di componenti.

“La nostra eccezionale performance ha reso possibile un nuovo record di sempre per quanto riguarda gli utili per azione, e oltre 27 miliardi di dollari di cash flow operativo – ha dichiarato il cfo Luca Maestri – Abbiamo restituito quasi 15 miliardi di dollari agli investitori attraverso riacquisti di azioni e dividendi nel trimestre, portando i pagamenti cumulativi fatti attraverso il nostro programma di ritorno del capitale ad oltre 200 miliardi di dollari”.

La cassa di Apple ha raggiunto la cifra astronomica di 246 miliardi di dollari, il 94% dei quali è all’estero. Cook ha dichiarato che la società segue attentamente l’evolversi della normativa fiscale statunitense, senza però scendere in ulteriori particolari.

MILANO ANCORA IN ROSSO, ITALIA VERSO IL VOTO

I futures lasciano prevedere un avvio positivo per i listini europei. È stata un’altra seduta pesante per il listino milanese. Dopo i ribassi di lunedì e un avvio di contrattazioni al rialzo, ha ceduto alle vendite chiudendo a 18.591 punti, in calo dello 0,9%. Segno meno anche per Parigi (-0,2%) e Francoforte (-0,85%), più deboli rispetto a Londra (+0,08%) e Madrid (+0,01%).

Piazza Affari prende atto stamattina che l’Italia va al voto: lo schieramento che vuole le elezioni subito ha prevalso e si è imposto. Ieri la conferenza dei Capigruppo della Camera ha calendarizzato per il 27 febbraio l’approdo in aula della riforma elettorale. 

L’inflazione nella zona euro è salita all’1,8% tendenziale in gennaio, al livello più alto dal febbraio del 2013. Il mercato del lavoro italiano ha archiviato il 2016 con un preoccupante picco del tasso di disoccupazione, che a dicembre ha rivisto la soglia del 12%, il massimo da un anno e mezzo.

Rimbalzano i Btp dopo il lunedì nero. il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni scambia a 184 punti base dai 186 dell’apertura, in calo rispetto ai 190 punti della vigilia. Il tasso del decennale chiude a 2,28% da 2,35% di ieri. Si riduce leggermente anche il premio di rendimento Italia/Spagna, sceso a 68 punti dai 72 punti di lunedì, al massimo da 5 anni.

MUSTIER: “LA BCE È CONTENTA DI NOI”

Il paniere dei bancari italiani lascia sul terreno il 2,4% a fronte di un più modesto -0,9% del comparto europeo. Puniti i titoli dei gruppi che si apprestano a lanciare ricapitalizzazioni.

Unicredit ha chiuso di nuovo in ribasso dopo vari su e giù: -3,9%. Il Cda fisserà oggi prezzo e termini dell’aumento che partirà il 6 febbraio. Ieri c’è stata la firma sul contratto che vincola in modo stringente le banche del consorzio di garanzia: quello firmato il 22 dicembre prevedeva un impegno più blando, eventualmente revocabile. Se il mercato non risponderà al meglio, saranno gli istituti di credito a doversi far carico del problema, in cambio riceveranno commissioni nell’ordine dei 350 milioni.

Jean Pierre Mustier, ha affermato che il piano sui Non performing loan che il suo istituto presenterà alla Bce entro il 28 febbraio è quello già concordato con la vigilanza europea, e che Francoforte ne è “molto contenta, non ci sono state nuove richieste”. 

Ubi Banca ha ceduto il 3,2% in attesa dell’aumento di capitale legato all’acquisto delle tre good bank. La lettera non ha risparmiato neppure Banco Bpm (-5,1%).

Intesa -1,2%. Secondo indiscrezioni, tra sabato e domenica, il consiglio di amministrazione della banca metterà a punto l’offerta su Generali (-1,1%). 

LA CONDANNA DI MORETTI FRENA L’EX FINMECCANICA

Leonardo (-2,3%) ha accusato la notizia della condanna in primo grado a sette anni inflitta all’ad Mauro Moretti per il disastro ferroviario di Viareggo (32 morti) del 2009, quando era ad delle Ferrovie. Ieri sera in una nota il Cda del gruppo ha espresso piena fiducia nei confronti del manager. A questo punto è in forse la posizione di capo azienda di Moretti, anche se, trattandosi di una condanna in primo grado, la legge non impedisce un secondo mandato.

Se il procedimento andrà avanti con la stessa velocità, è anche possibile che venga prescritto. Il Tesoro, socio di controllo di Leonardo, dovrebbe presentare intorno a marzo la lista dei candidati al consiglio di amministrazione, l’assemblea si tiene in aprile. Moretti ha più volte affermato di essere disponibile a restare al suo posto, per portare a termine il piano di ristrutturazione.

RIPARTONO LE VENDITE DI FERRAGAMO

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Ferragamo ha comunicato ieri sera i dati preliminari del quarto trimestre 2016. I ricavi sono saliti anno su anno del 3,7%, a 424 milioni di euro, e a cambi ed a perimetro costante la crescita è dell’1,2%, in accelerazione rispetto ai primi nove mesi. Il terzo trimestre si era chiuso con un calo del 6% anno su anno. 

Telecom Italia +1,8%: Morgan Stanley ha alzato il target price a 1,15 euro da 1,1 euro e conferma il giudizio Overweight. 

Cnh arretra del 2,3% dopo la trimestrale. L’utile operativo si è portato a 412 milioni di dollari in linea con le stime degli analisti. Il debito netto è cresciuto a 2,112 miliardi di euro. 

Fiat Chrysler+0,7%. Goldman Sachs ha alzato il target a 21,5 dollari da 20,8 dollari, confermando il giudizio Buy.

Categories: Finanza e Mercati