Unicredit e Ubi Banca si liberano di due importanti portafogli di crediti deteriorati. Lo hanno annunciato gli stessi istituti in due note.
In particolare, la Banca guidata da Jean Pierre Mustier ha siglato un accordo per cedere a Guber Banca, Barclays Investments Bank e Banca Ifis una serie di Npl derivanti da contratti di leasing regolati dal diritto italiano. Il valore facciale complessivo – al lordo delle rettifiche – ammonta a circa 154 milioni di euro al 30 giugno 2019. L’impatto della cessione sarà registrato nel bilancio del quarto trimestre 2019.
Nel dettaglio, Guber Banca e Barclays Investments Bank hanno acquisito, tramite un veicolo per la cartolarizzazione, una porzione del portafoglio con creditoria di circa 112 milioni di euro, mentre Banca Ifis ha rilevato la porzione restante, con creditoria di circa 42 milioni di euro.
Per quanto riguarda invece Ubi Banca, l’istituto ha concluso la cessione al veicolo di cartolarizzazione indipendente Iseo Spv di un portafoglio di crediti in sofferenza da 857,6 milioni di euro. Il portafoglio è composto soprattutto da mutui residenziali in sofferenza, per la maggior parte di piccolo taglio. Il veicolo Iseo ha emesso titoli senior (335 milioni di euro), mezzanine (25 milioni) e junior (13,5 milioni) che sono stati interamente sottoscritti da Ubi Banca.
Sui titoli senior, che saranno mantenuti nel portafoglio di Ubi, verrà richiesta il rilascio della garanzia Gacs. Ubi, inoltre, ha ricevuto un’offerta di acquisto per il 95% dei titoli mezzanine e junior da parte di un “primario investitore istituzionale estero”, che la banca ha accettato. L’operazione di cessione delle tranche mezzanine e junior comporterà una perdita al netto delle imposte di 20,8 milioni.
Il deconsolidamento delle sofferenze sottostanti l’operazione di cartolarizzazione sarà registrato nel bilancio del quarto trimestre 2019 e porterà il ratio di crediti deteriorati dal 9,34% a circa l’8,5%. Infine, a livello di capitale, l’impatto dell’operazione verrà compensato dalla riduzione degli Rwa (asset ponderati per il rischio) relativi alle sofferenze cedute e dalla chiusura della shortfall, con un beneficio stimato in circa 10 punti base del Cet1 ratio.