E tre. La Borsa di Milano +0,68% archivia la terza seduta positiva di fila pur fallendo d’un soffio l’assalto a quota 17 mila (l’indice Ftse Mib chiude a 16.982 punti). Solo Madrid +0,92% ha fatto meglio, ma chiudono in terreno positivo anche Parigi +0,28% e Francoforte +0,32%. Negativa Londra -0,48%.
Wall Street viaggia in ribasso guidata dal calo dei titoli tecnologici e difensivi, mentre gli investitori, in attesa del discorso del presidente della Fed Hanet Yellen a Hackson Hole, valutano la possibilità di un rialzo dei tassi nei prossimi mesi. Intorno alle 18 italiane, il Dow Jones perde lo 0,23%, l’S&P 500 lo 0,21% e il Nasdaq Composite lo 0,11%.
A sostenere l’indice milanese è ancora una volta il settore finanziario, ben supportato dai titoli industriali. Al contrario, il calo dei prezzi del greggio pesa sui petroliferi. Il Brent è in calo del 2,4% a 48,7 dollari. Oggi la Energy Information Administration ha comunicato che la settimana scorsa le riserve di greggio ammontavano a 523 milioni di barili, in aumento di 2,5 milioni di barili rispetto alla scorsa settimana. Eni -0,8%.
A dare la carica al listino italiano sono state ancora una volta le banche, in particolare Unicredit +8,04% in attesa della cessione del 33% della polacca Pekao Bank. Tra gli asset da cedere spunta anche Pioneer oltre a Fineco Bank +1,95%. Nel resto del comparto s’incontrano solo segni più: Intesa +3%, Monte Paschi 1%, Banca Pop. Emilia +2,1%, Banca Pop Milano +3,4%,
Segnano il passo le Generali -0,3% e Unipol Sai -1%. Gli impatti sul conto economico delle compagnie assicurative del terremoto di stanotte a Rieti, dovrebbero essere modesti.
Si raffredda la corsa a Mediaset +1,7% in attesa del cda di Vivendi di domani. Nel lusso, Moncler +0,1%: la società entrerà a far parte dell’indice Stoxx 600. Ferragamo +1,16%, Yoox -0,7%. Fuori dall’indice principale galoppa Dea Capital +8,1%.
La Roma esce sconfitta anche in Borsa. Il titolo, dopo aver fallito l’obiettivo della Champios League, crolla in ribasso del 9% portandosi a 0,46 euro.