Prosegue la corsa di Unicredit, in rialzo del 6,7% alla chiusura di ieri sera dopo il balzo del 12% della giornata. Il titolo, che due giorni fa aveva guadagnato il 12,2%, oggi sembra un pò in pausa (-0,8% in mattinata).
Sembrava scontato che qualche importante fondo stesse entrando nel capitale del gruppo bancario, e infatti arrivano le prime voci di un nuovo investitore internazionale: secondo quanto risulta a FIRSTonline, sarebbe il fondo sovrano di Singapore ad avere interesse ad entrare nell’azionariato. Singapore ad oggi è uno dei maggiori azionisti della banca svizzera Ubs. Dietro a questo operazione potrebbe dunque anche esserci l’attuale ad di Ubs, il ticinese Sergio Ermotti, che conosce molto bene Unicredit: fino a un anno fa, è stato il responsabile dell’investment banking del gruppo italiano e a lungo in predicato di prendere il posto dello stesso Alessandro Profumo.
Per Unicredit è previsto anche un rimbalzo tecnico, dopo essere stata ipervenduta negli ultimi mesi. Da febbraio scorso infatti – quando il titolo valeva 2 euro – Unicredit è scesa fino a 0.6360 euro lo scorso 23 settembre, perdendo quasi il 70%. Un livello così basso – anche se proprio oggi il valore è tornato sopra la “soglia psicologica” di 1 euro – è evidentemente considerato appetibile per ricomprare le azioni e, complice anche una ripresa del ftse mib negli ultimi giorni e la volontà da parte delle istituzioni di ricapitalizzare il sistema bancario, è pronosticabile un rimbalzo.
Intanto però Fitch ha declassato il rating di supporto di UniCredit: a 2 da 1, e il minimo è stato corretto a Bbb+ da A.