Condividi

Unicredit-Commerzbank: la crisi di governo tedesca inciderà sull’operazione? Nuovo incontro tra le due banche

Unicredit avrà maggiori opportunità di farcela con Commerzbank o verrà risucchiata nella campagna elettorale tedesca? La prossima settimana nuovo vertice tra le due banche

Unicredit-Commerzbank: la crisi di governo tedesca inciderà sull’operazione? Nuovo incontro tra le due banche

C’è una grossa novità che potrebbe avere un impatto molto forte sull’operazione Unicredit-Commerzbank ed è la crisi di governo che si è aperta in questi giorni in Germania. Il Primo Ministro Olaf Scholz, che sin dalle prime battute aveva fatto fuoco e fiamme pur di ostacolare la fusione, definendo le mosse della banca Italiana come “ostili”, si prepara ad affrontare mesi di campagna elettorale. Con ogni probabilità, infatti, dopo la Francia, anche la Germania andrà a elezioni anticipate, stavolta a marzo. E la domanda che in ambienti finanziari molti cominciano a porsi è la seguente: “Come inciderà, se inciderà, tutto questo sull’affare dell’anno? Al momento ci sono diverse ipotesi, tutte teoriche. In concreto, ciò che si sa è che i vertici dei due istituti si incontreranno per la seconda volta nei primi giorni della prossima settimana dopo aver presentato entrambe (e lo stesso giorno per di più), i conti dei primi nove mesi e del terzo trimestre.

La crisi di governo tedesca e l’operazione Unicredit-Commerzbank

“Attacchi non amichevoli, acquisizioni ostili non sono una buona cosa per le banche. “Il governo si è posizionato in modo netto e dice chiaramente: noi riteniamo che non sia adeguato in Europa e in Germania procedere con metodi non amichevoli, senza alcuno spirito di cooperazione e senza concordare nulla, per partecipare ad un’impresa”. Erano state queste le durissime parole pronunciate da Olaf Scholz quando Unicredit aveva ufficializzato di aver acquisito una quota potenziale del 21% di Commerzbank e di aver chiesto alla Bce di salire fino al 29,9% (la risposta dell’Eurotower deve ancora arrivare). 

Una contrarietà netta, forte, che aveva suscitato non poche polemiche in giro per l’Europa che invece guarda con favore ad operazioni transfrontaliere che potrebbero rafforzare le banche europee, tanto più dopo le evidenze contenute nel rapporto Draghi sulla competitività. Non a caso, secondo i rumors, alla Bce Tower di Francoforte sarebbero tutti d’accordo nel dare via libera alla scalata.

In questo contesto, la domanda che in molti si pongono in questo momento riguarda gli effetti che la crisi di governo tedesca potrà avere sul dossier Unicredit-Commerzbank. Da un lato c’è chi crede che la banca guidata da Andrea Orcel avrà maggiori opportunità di farla data la debolezza del Governo Scholz che nelle prossime settimane dovrà gestire tutti i passaggi che porteranno la Germania alle urne. Dall’altro, invece, c’è chi teme che l’affare possa diventare, in chiave fortemente identitaria, uno dei temi della campagna elettorale che si aprirà a breve. Se così fosse, Unicredit rischierebbe di essere risucchiata in un tritacarne fatto di propaganda politica e protezionismo spiccio, che andrebbe contro tutto ciò che l’Europa auspica per il suo futuro fatto, almeno a parole, di maggiore integrazione e competitività.

La prossima settimana nuovo incontro Unicredit-Commerzbank

Nel frattempo però c’è il presente. E nel presente i vertici delle due banche tornano a vedersi dopo il primo incontro conoscitivo tenutosi a fine settembre. Secondo il Sole 24 Ore, che cita come fonte una nota degli analisti di Citigroup, l’incontro dovrebbe avvenire nei primi giorni della prossima settimana, anche se nessuna conferma è arrivata da parte dei due istituti.  

Non si sa se nel corso del meeting si parlerà di possibili future nozze, ma secondo lo stesso report di Citi, la posizione di Commerzbank non sarebbe cambiata. L’istituto guidato da Bettina Orlopp ha ribadito che un’eventuale fusione “può creare valore solo in caso di un approccio amichevole” considerando “le potenziali sinergie e i rischi di esecuzione”. Non solo, Commerz ha anche sottolineato che i propri indici di redditività sono ben diversi da quelli di Hvb, la controllata tedesca di Unicredit. La scorsa settimana, nella conference call successiva alla presentazione dei conti, Orcel aveva comunque ribadito che “tutte le opzioni sono aperte” e che in ogni caso “la strada sarà lunga”.

Commenta