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Unicredit-Banco Bpm, arriva il verdetto sul golden power. Governo verso il sì con prescrizioni, ecco quali

Imagoeconomica

Si avvicina il verdetto del Governo sull’operazione Unicredit-Banco Bpm. Secondo le indiscrezioni, venerdì 18 o al massimo martedì 22 aprile arriverà il parere del Comitato golden power dell’Esecutivo sull’offerta di Piazza Gae Aulenti per l’acquisizione di Piazza Meda. Cosa deciderà? Sono tre le opzioni sul tavolo, ma la più probabile sembra essere un via libera con (forti) prescrizioni. 

Da sottolineare che, se le previsioni sulle date saranno confermate, non solo l’ops sul Banco potrà partire senza l’incognita del golden power, ma la decisione del Governo arriverà a pochi giorni di distanza dall’assemblea delle Generali in programma giovedì 24 aprile, andando con ogni probabilità ad incidere sul voto (al momento segretissimo) che Andrea Orcel esprimerà nel corso dell’assise chiamata a scegliere sul rinnovo dei vertici del Leone tra la lista di Mediobanca, quella di Caltagirone e quella di Assogestioni.

Golden power: le tre opzioni su Unicredit Banco Bpm

Tornando a Unicredit-Banco Bpm, dopo l’ok di Consob e Bce, è difficile pensare che il Governo possa decidere di porre il veto sull’operazione, bloccando de facto l’acquisizione. Sarebbe una decisione tutta politica che intralcerebbe gli attuali corsi (intricatissimi) della finanza italiana alle prese con il risiko.

Il secondo scenario (meno difficile, ma comunque improbabile) è quello di un via libera incondizionato che verrebbe a determinarsi se l’Esecutivo escludesse totalmente l’operazione Unicredit-Banco Bpm dall’ambito di applicazione della normativa sul golden power. 

Terza opzione, quella che tutti si aspettano, è invece una via di mezzo: il Governo sarebbe pronto a dare sì il via libera, ma con prescrizioni, ancorando la decisione alla realizzazione di alcune condizioni specifiche.

Le possibili “prescrizioni” del governo

Secondo Repubblica, tra gli ambiti su cui verrebbero fissati i paletti ci sarebbero le sedi e il perimetro all’eventuale cessione di sportelli, mentre sono più sfumate le possibilità di un intervento anche sul personale e gli equilibri della governance.

Il Messaggero sostiene invece che tra le prescrizioni del governo per il via libera all’offerta di Unicredit per l’acquisizione di Banco Bpm attraverso i poteri speciali del golden power potrebbe esserci l’uscita al più presto dalla Russia da parte della banca guidata da Andrea Orcel.

Non solo, Unicredit dovrebbe rispettare altri due impegni: il mantenimento di un rapporto stabile impieghi/depositi e dei livelli di finanziamenti relativi al project financing praticati da Banco Bpm.

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Categories: Finanza e Mercati