L’assemblea degli azioni di Unicredit ha approvato – sostanzialmente all’unanimità – la proposta del Cda di una nuova operazione di acquisto di azioni proprie pari a circa 1 miliardo di euro (per l’esattezza 999.954.005,15 di euro), quale seconda tranche del programma di riacquisto 2021 approvata dalla Bce a fine agosto.
All’assise, la prima in presenza da quasi tre anni e mezzo, ha votato a favore della delibera il 99,3361% del capitale presente, pari al 63,9928% del capitale sociale complessivo. Contrario lo 0,3321% del capitale presente (0,214% del capitale sociale), astenuto lo 0,3315% (0,2136%).
Gli azionisti sono stati chiamati ad approvare l’aumento del numero delle azioni da riacquistare fino ad un massimo di 200 milioni di azioni (corrispondenti a circa il 10% delle azioni in circolazione) in quanto l’ammontare delle azioni per le quali l’assemblea degli azionisti dell’8 aprile scorso ha autorizzato l’acquisto non è sufficiente, vista l’evoluzione del prezzo delle azioni UniCredit dovuta al contesto macroeconomico e geopolitico.
La distribuzione totale del 2021 tra dividendo e buyback sale 3,75 miliardi
L’esecuzione della seconda tranche porta la distribuzione totale del 2021, (dividendo più riacquisto di azioni proprie) a 3,75 miliardi, mantenendo l’impegno di remunerazione nei confronti degli azionisti. Il totale del Buy back del 2021 sale a 2,6 mld.
A piazza Affari il titolo di unicredit in tarda mattinata quota 10,884 euro in rialzo del 2,64%.
“Come banca, non permetteremo ad eventi fuori dal nostro controllo di distrarci dal nostro obiettivo: sostenere al meglio l’economia europea e tutti i suoi cittadini” ha detto Pietro Carlo Padoan, presidente di Unicredit. “A tal fine dobbiamo concentrarci sulla realizzazione del nostro piano strategico, UniCredit Unlocked, e sul rendere la nostra banca il più forte possibile per supportare l’Europa nei difficili momenti attuali e futuri”.
La prima tranche del programma di Buy-Back aveva visto l’acquisto di 162.185.721 azioni, per un totale di € 1.579.999.994,85. Le azioni acquistate sono state cancellate il 19 luglio. Il CET1 ratio di Unicredit è al 15,7% al secondo trimestre 2022.
“Questo ci ha permesso di confermare la remunerazione dei nostri azionisti e il completamento del programma di riacquisto di azioni proprie, deciso lo scorso aprile e ora autorizzato dall’Autorità di Vigilanza”, ha continuato Padoan.
In relazione all’operazione di riacquisto è stato anche approvato l’annullamento delle azioni proprie acquistate il che non comporta una riduzione del capitale sociale in quanto le azioni UniCredit non hanno valore nominale. L’annullamento avverrà mediante riduzione del numero delle azioni esistenti, con conseguente aumento del valore contabile implicito. L’articolo 5 dello Statuto sarà modificato di conseguenza.
Gli analisti in generale vedono positivamente l’operazione perché conferma la solidità della banca. Per Unicredit il tema più critico resta quello del fronte russo. Nelle scorse settimane è stata resa nota la lista degli asset che saranno congelati dall’autorità russa. Unicredit ha già ridotto significativamente la propria esposizione e ha più volte dichiarato di non voler svendere le sue attività. L’esposizione è diretta con l’Unicredit Bank Russia e indiretta attraverso la controllata tedesca Hvb. Secondo alcune indiscrezioni l’istituto starebbe studiando una cessione non definitiva della controllata, attraverso un’operazione che lasci aperta la possibilità di riacquisto una volta risolto il conflitto in Ucraina.