L’ora della riscossa è suonata: Piazza Affari allunga. Il Ftse Mib sale a +3,09% a 14.846 punti e il Ftse All Share a +2,77% a 15.658 punti. A guidare la carica sono i diritti Unicredit (+66,17%) seguiti dalle azioni (+4,81%) di piazza Cordusio. Tra i bancari in crescita anche Bpm (+7,19%), Intesa SanPaolo (+6,36%). Guadagno marginale per Mps (+0,56%).
“La buona notizia è che Ghizzoni ha stretto un patto d’acciaio con le banche d’investimento da cui avrà il capitale necessario anche se – non sia mai – il prezzo dovesse scendere sotto quello a sconto delle azioni emesse”. Ma ciò potrebbe non essere abbastanza per gli azionisti di lungo termine, “in particolare le fondazioni”. Anche questo si legge in un articolo critico del Financial Times che attribuisce la colpa del “disastro” all’amministratore delegato Umberto Ghizzoni, che “sa fin troppo bene di aver fatto un grosso errore quando ha resistito alla richiesta di aumentare il capitale a inizio 2011” allora avanzata da Bankitalia e dal ministero dell’Economia. Nel frattempo c’é stato il piano strategico della banca, ma “ci è voluto un anno – scrive l’editorialista Patrick Jenkins – un periodo pericolosamente lungo in tempi normali, e nel mezzo di una crisi come quella attuale la punizione è stata brutale”.
A fine mattina le Borse europee sono tutte in forte rialzo e la Borsa di Milano +3,09% è la migliore, grazie al forte rimbalzo delle banche. Londra guadagna l’1,12%, Parigi +2,39%, Francoforte +2,47%.
A rinfrancare i mercati sono arrivate le dichiarazioni dell’agenzia di rating Fitch che ha annunciato che, per quanto la riguarda, nel 2012 non ci sarà declassamento né di Germania, né di Francia o Austria, Paesi che possono continuare a contare sulla loro tripla A. Diverso il discorso per Italia e Spagna: il downgrade, in questi casi, è più che possibile.
L’euro si è rafforzato salendo a 1,28 contro il dollaro, da 1,276. Anche per questo non si registra alcun miglioramento sul fronte dei titoli di Stato italiani: il rendimento del Btp decennale resta vicino ai massimi, al 7,10%, con lo spread con il Bund a 522 punti.
Il pressing delle vendite oggi si è spostato sul fronte della “sposa preda” FonSai (-4,6%) e, soprattutto, del “marito cacciatore” Unipol . Il titolo della compagnia bolognese è precipitato del 14% prima di recuperare fino ad un meno drammatico -6%. Quasi ferma Milano Assicurazioni -0,6%; l’unica vera beneficiata dal piano di riassetto delle compagnie è Premafin, la holding che controlla Fondiaria da cui dovrebbero uscire i Ligresti. Per il resto, assicurazioni positive in Europa con Allianz e Axa che guadagnano rispettivamente il 4,5% e il 5,2%. Generali sale del 3,4%.
Il comparto migliore in Europa è quello dell’auto (+3,7%) dove spiccano i rialzi delle tedesche Volkswagen +4,2%, regina mondiale per le vendite nel 2011, e Bmw +3,8%, dopo le previsioni di ulteriore forte crescita per queste Case nel 2012, diffuse ieri dal Salone dell’auto di Detroit.
Fiat, sull’onda delle indiscrezioni su nuove aggregazioni (non escludsa Psa) recupera e sale del 4,8% dopo la pesante scivolata di ieri. Pirelli avanza del 3,5%, Fiat Industrial sale del 3,3%. Fra gli industriali avanzano Prysmian +4,9% e StM +2,5%. Negativa invece Finmeccanica -0,7%.