I mercati si preparano con fiducia a un mercoledì da leoni, in cui sarà necessario cavalcare le onde della Fed e quelle della Bank of Japan. Gli investitori sono a grande maggioranza convinti che la Fed non alzerà i tassi, ma saranno attenti a cogliere, dalle parole di Janet Yellen e dall’aggiornamento dei dati economici, i segnali di un possibile, prossimo ripensamento della politica monetaria. Tra attentati e colpi bassi, intanto, la campagna elettorale entra nella fase cruciale: lunedì ci sarà il primo, attesissimo confronto tv tra Hillary Clinton e Donald Trump.
Assai più incerto il pronostico sul meeting della Bank of Japan. “Non me la sento di escludere qualsiasi ipotesi – dice Frederic Neumann di Hsbc – Kuroda può decidere di spingere ancora più giù i tassi in terreno negativo, oppure stare fermo. Può ridurre gli acquisti sul mercato o al contrario lanciare un altro bazooka. Il buonsenso suggerisce che la BoJ eviterà di provocare altri stress al mercato”. Ma l’onda anomala potrebbe essere in agguato, a Tokyo come a Washington. Sui mercati prevale intanto il clima di attesa.
CAUTA TOKYO, JP MORGAN FRENA APPLE
Prudente Tokyo, ieri chiusa per la Festa del rispetto per gli anziani. L’indice Nikkei segna un rialzo dello 0,2%. In ribasso dello 0,2% invece sia Hong Kong che Sidney. Deboli anche le Borse cinesi.
Chiusura quasi piatta ieri sera per i mercati Usa: Dow Jones -0,02%, S&P 500 -0,04%, Nasdaq -0,18%. Frena la corsa di Apple: -1,17% a 113,58 dollari. L’analista di JP Morgan Rod Hall sostiene che l’entusiasmo suscitato dalle prevendite di iPhone 7 sia prematuro. “Riteniamo – ha aggiunto – che il 2016 si chiuderà con un incremento delle vendite del 4%, in linea con la nostra previsione di 69,4 milioni di pezzi”.
In crescita i prezzi del petrolio. Il Brent sale del 2,1% a 46,75 dollari al barile, dopo avere perso la settimana scorsa il 4,6%. Il greggio americano Wti avanza del 2,6%, a 44,1 dollari. L’aumento è in buona parte legato ai problemi della produzione in Libia, ma sale l’attesa per il meeting dei produttori ad Algeri della prossima settimana.
Contrastati i prezzi dei petroliferi a Wall Street: Chevron +0,29%, Exxon -0,24%. Ben più vivace l’andamento in Europa. A Piazza Affari Eni chiude con un guadagno dell’1,5% nel giorno dello stacco dell’acconto sulla cedola. Saipem +1,3%, Tenaris +1,6%.
GM DÀ LA CARICA ALL’AUTO, FIAT CHRYSLER SUPERSTAR
L’auto merita un capitolo a parte. General Motors ha accelerato a +2,42% in chiusura (dopo aver toccato un massimo a +3,2% a 31,95 dollari) grazie all’accordo con i sindacati canadesi che ha evitato l’inizio degli scioperi. Adam Jonas di Morgan Stanley, uno degli analisti più autorevoli del settore auto, ha migliorato la raccomandazione del gruppo di Detroit a Overweight da Equal Weight, alzando il target price da 29 dollari a 37 dollari.
Secondo Jonas , i ricavi nel 2017 e nel 2018 potrebbero essere piatti e questo probabilmente sorprenderà positivamente il mercato già rassegnati a un calo delle vendite dopo sette anni di boom. Il giudizio ha avuto un effetto traino su tutto il settore, Ford compresa (+1,5%).
A guadagnare di più è stata però Fiat Chrysler (+3,5%), miglior titolo Automotive di giornata. Bene anche Ferrari, salita del 2,9%. Avanzano anche i Big tedeschi: Daimler +1,8%. Pininfarina ha chiuso il primo semestre del 2016 con un utile netto di 21,8 milioni contro una perdita di 4,8 milioni dello stesso periodo di un anno fa, grazie all’ accordo siglato a maggio con le banche per lo scadenziamento del debito.
MILANO +1,28%. ANCORA VENDITE SU DEUTSCHE BANK
Dopo il venerdì nero, ieri è stata giornata con il vento in poppa per le Borse europee che hanno chiuso la seduta in rialzo. Milano, dopo aver toccato un massimo a 16.489 punti, ha messo a segno +1,28% a quota 16.399 punti. La Borsa leader è stata Londra (+1,52%), d’un soffio avanti a Parigi (+1,48%). Bene anche Madrid (+0,98%) e Francoforte (+0,98%). Quanto a oggi, i futures segnalano una partenza incerta in mattinata.
Chiusura in moderato rialzo per il secondario italiano, in una seduta dai volumi contenuti. Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sul tratto a 10 anni vale 130 punti base dai 134 di venerdì. Il tasso del decennale giugno 2026 scambia a 1,32% (contro 1,34%).
Tornano a prevalere le vendite su Deutsche Bank che, dopo aver azzerato la perdita della mattinata che aveva raggiunto circa tre punti percentuali, si riporta in calo del 2,2% a 11,72 euro. Venerdì aveva chiuso in caduta dell’8%.
Il quotidiano Handelsblatt si chiede se la Banca abbia “capitale a sufficienza per risolvere tutti i procedimenti giudiziari “. Non è escluso che il governo tedesco possa trovarsi di fronte alla necessità di studiare un meccanismo di aiuto di Stato proprio nell’anno elettorale del 2017.
UNICREDIT, SETTE OFFERTE PER PIONEER
Ieri è stata una giornata di recuperi invece a Piazza Affari per il comparto dei bancari, colpiti venerdì da forti vendite. Unicredit ha chiuso la seduta con un rialzo del 4,3% nel giorno della presentazione delle offerte per Pioneer. Il titolo potrebbe registrare in avvio un rilevante rialzo: stamattina Mediobanca ha migliorato il giudizio ad Outperform, con target price a 4,4 euro.
Per la società del risparmio gestito sono arrivate almeno sette offerte, ma la Banca potrebbe concedere un giorno in più ai ritardatari. Il consiglio di amministrazione potrebbe iniziare a fare il punto sul dossier il 22 settembre, nella riunione in agenda a Monaco. L’appuntamento servirà anche a discutere dell’avanzamento del piano industriale che Mustier ha promesso al mercato entro fine anno. Oltre a Pioneer, tra gli asset che potrebbero finire in vendita ci sono Fineco Bank e Bank Pekao, in relazione alla quale sono in corso trattative con la compagnia Pzu, affiancata dal governo polacco.
Monte Paschi segna nel finale un calo dello 0,9%. Secondo il premier Matteo Renzi, ci sono ” le condizioni perché questo aumento di capitale si faccia, e perché si faccia il più rapidamente possibile”. Intesa +2,4%. Mediobanca +1,5%. Chiusura negativa per Banco Popolare (-2,2%) e Ubi (-1,2). Banca Pop. Emilia guadagna l’1,5%: Ubs ha avviato la copertura con raccomandazione Buy.
FRANKLYN TEMPLETON AL 5% DI AZIMUT
Exploit nel risparmio gestito di Azimut (+3%, a 13,37 euro). Franklin Templeton, società d’investimento globale, è salita al 5,01% della società, partecipazione detenuta nell’ambito della gestione discrezionale del risparmio. Positive Unipol (+3,8%) e Generali (+1,7%).
BOFA PROMUOVE FERRAGAMO. COLPO SVIZZERO PER OVS
Il flusso dei turisti asiatici e Usa un Europa è in calo, con effetto negativo per le capitali dello shopping, segnalano i dati di Global Blue, da cui emerge che gli acquisti effettuati dai turisti internazionali, che contano per circa un terzo delle vendite mondiali del lusso, sono ancora calati ad agosto con l’eccezione del deciso rimbalzo registrato nel Regno Unito. Ma il Made in Italy si difende.
“All’interno di un settore in difficoltà, pensiamo che la crescita degli utili di Ferragamo (+2,42%) sia sottostimata dal mercato”, ha scritto Bank of America, aggiungendo di avere buone aspettative sullo sviluppo della divisione borse e accessori sotto la gestione del nuovo ad Eraldo Poletto (ex Furla). Ancor più vivace il rialzo di Ynap (+3,46%) e di Moncler (+2,9%), nel giorno dell’ingresso dell’azione nell’indice Stoxx Europe 600.
Da segnalare Ovs (+6,57%), in forte spolvero dopo l’annuncio che la società, partner con il 35% del consorzio Sempione Retail, ha lanciato un’offerta pubblica d’acquisto su tutte le azioni di Charles Voegele a un prezzo di 6,38 franchi per azione. Il Cda del gruppo svizzero ha già appoggiato l’offerta.
ATLANTIA ENTRA IN SAVE, STM RECUPERA LA CEDOLA
Atlantia (+2%, a 22,81 euro) ha sottoscritto un accordo con San Lazzaro Investments Spain (fondo Amber) per acquistare il 21,3% di Save, la società concessionaria della gestione del sistema aeroportuale di Venezia e Treviso.
Rimbalzo di Mediaset (+3,39%), sostenuta anche dai dati sulla raccolta pubblicitaria di luglio. Telecom Italia chiude in calo dello 0,2%, Enel avanza dell’1,4%.
Bene Stm (+3,1%), che ha recuperato per intero lo stacco del dividendo. Buzzi sale dell’1% a 18,08 euro: HSBC ha annunciato di aver alzato il target price a 22 euro da 20 euro precedente. Il giudizio resta Buy
BOOM DI BIO-ON GRAZIE ALLA NANO DIAGNOSTICA
Retelit ha guadagnato il 3,73% dopo il passaggio allo Star a partire dal 26 settembre. El.En (+5,23%) ha aggiornato il massimo storico a 15,81 euro, dopo la pubblicazione dei dati trimestrali.
Bio-On +12,89%: la società ha reso noto che per la prima volta è possibile utilizzare la bioplastica per la diagnosi e la cura dei tumori grazie al suo brevetto nel campo della nano diagnostica (nano-imaging).