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UN ECONOMISTA/UN’IDEA – Perry Mehrling: Fed e Bce, da prestatori a compratori di asset

Per Perry Mehrling, professore alla Colombia University ed autore di The New Lombard Street (2010) la crisi mondiale ha le sue radici nella globalizzazione finanziaria che ha integrato i mercati nazionali, monetari e quelli dei capitali, in un contesto mondiale. Le Borse sono diventate globali, dove investitori di tutto il mondo trovano i rendimenti più alti, come pure sono diventati globali i mercati monetari, dove chi cerca prestiti può trovare quello che il mercato nazionale non può offrire.

In passato le crisi derivanti dalla globalizzazione finanziaria sono state di minor entità e hanno coinvolto paesi periferici come è accaduto in Messico o in Asia; l’azione di salvataggio, tipicamente un fiume di dollari, fu gestita in tandem dagli Stati Uniti e dal Fondo Monetario. Nella crisi di oggi, sono le banche centrali ad essere le protagoniste. I mutui subprime sono stati la miccia negli Stati Uniti, mentre in Europa è il debito pubblico, ma in entrambi i casi le banche centrali sono state immediatamente coinvolte: gran parte del debito era finanziato sul mercato monetario a breve termine e la prima risposta delle banche centrali è stata di intervenire sul mercato monetario; purtroppo non è bastato ad arginare il crollo dei titoli.

Il problema, spiega Mehrling, sta nel collaterale: sia negli Stati Uniti che in Europa si tratta di debito a lungo termine, molto diverso dal quel tipo credito commerciale a breve al centro del classico libro di Bagehot del 1873, (a cui Mehrling si è ispirato) nell’analisi del comportamento di una banca centrale di fronte a una crisi. Nel mondo di oggi, la crisi di liquidità si è manifestata non solo con un improvviso aumento della domanda di moneta, ma anche in una forte caduta dei prezzi dei titoli, che riduce enormemente il loro potenziale come collaterale. Quando nessuno vuole più accettare come collaterale assets diventati illiquidi, il mercato monetario smette di funzionare.

Sia la Fed che la BCE non possono far altro che estendere la loro funzione di “prestatore di ultima istanza” a quella che Mehrling chiama di ”compratore di ultima istanza”. Sono intervenute sia nel mercato monetario che in quello dei capitali, comprando determinati tipi di assets, ogni volta che il loro prezzo scendeva molto al di sotto di quello ritenuto essere il loro vero valore. Così le banche centrali sono diventate non solo Banche delle banche, ma anche Agenti degli agenti di borsa; hanno fatto qualcosa di radicalmente nuovo: di usare la finanza da tempo di guerra per salvare la finanza privata e di usare la finanza nazionale per salvare la globalizzazione finanziaria. Quale futuro ci attende? A sentire Mehrling, nel persistere dela contrazione mondiale, potremo veder profilarsi una de-globalizzazione finanziaria. Ogni ristrutturazione del debito soffia come il vento di prua e davanti al cambiamento del rapporto tra finanza privata e lo Stato nazionale, l’approdo nel porto della ripresa economica risulta molto difficile.

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Categories: Interviste