“Oggi presenteremo la nostra proposta ai francesi: Edison tutta a Edf, Edipower agli italiani. E’ l’ultima, prendere o lasciare”. Parole definitive quelle arrivate dal presidente del consiglio di sorveglianza di A2A, Graziano Tarantini, al termine del vertice di questa mattina con il ministro dello Sviluppo Corrado Passera su Foro Buonaparte.
Nel dettaglio, la nuova proposta italiana prevede che Edipower – attualmente controllata al 50% da Edison – passi ai soci nazionali raccolti in Delmi, “compresa la quota di Alpiq”, pari al 20%. “Delmi e Edipower – ha spiegato Tarantini – in futuro si potranno anche fondere, dando vita al secondo produttore energetico italiano dopo l’Enel”.
E i francesi? Accetteranno la proposta? “Se non vogliono la guerra…“. Così ha risposto Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano e azionista di A2A. Se l’intesa non fosse raggiunta, “saremmo costretti a muoverci sul terreno delle ostilità – ha aggiunto Tabacci -. Tra gli azionisti italiani c’è compattezza. Il ministro Passera ha voluto essere informato”.
Inoltre, secondo l’assessore milanese, non ci sarebbe bisogno né di un intervento della Cassa depositi e prestiti, né di coinvolgere altri partner: “Ho l’impressione che sui numeri si possa trovare un accordo. L’operazione è sostenibile. Di che cordata abbiamo bisogno? Edipower vale 1 miliardo, non stiamo parlando di numeri enormi con la cessione per la parte che abbiamo in Edison”.
Per quanto riguarda il cosiddetto Piano Zuccoli, “era totalmente un altro film: stiamo parlando di Edipower totalmente italiana ed Edison totalmente francese. Questo progetto non è mai venuto fuori prima del 7 dicembre, quando abbiamo incontrato il ministro Passera, ed è stato ribadito oggi ai negoziatori italiani di andare avanti su questa strada. Si tratta di una operazione strategica per il Paese”.
In questi giorni “ho incontrato anche Thomas Piquemal – ha rivelato ancora Tabacci -. Ognuno tiene coperte le carte, ho però l’impressione che nei prossimi giorni dovranno cercare il Governo per tentare di chiudere”.