Ennesimo colpo di scena a Londra. La Prima Ministra Liz Truss ha silurato il cancelliere dello Scacchiere – l’equivalente del nostro ministro delle Finanze – Kwasi Kwarteng, mettendolo alla porta a soli 40 giorni dal suo insediamento a Downing Street. Il motivo? Salvare se stessa dopo il pasticcio combinato con la mini manovra di bilancio che, dopo aver causato la tempesta perfetta sui mercati, rischia di trasformare la sua premiership nella più breve della storia britannica. D’altronde, lo stesso licenziamento di Kwarteng è quasi un record. Come sottolinea la Bbc, solo Ian Macleod, che nel 1970 morì 30 giorni dopo aver ricevuto l’incarico di cancelliere dello Scacchiere, è durato meno alla guida del ministero delle Finanze britannico.
Sacrificando il suo più fedele alleato sull’altare di un “bene più alto”, Truss ha voluto mandare un messaggio all’intero partito conservatore, che secondo i media britannici starebbe già tramando alle sue spalle per sfiduciarla: gli errori fatti nelle scorse settimane non saranno più ripetuti. Downing Street tornerà a “più miti consigli” prima che per l’economia britannica sia troppo tardi, ma soprattutto prima che Truss venga defenestra dal suo partito, andando a far compagnia a Kwarteng e al suo predecessore Boris Johnson tra le fila dei “disoccupati illustri”.
Il licenziamento Kwasi Kwarteng, le dichiarazioni
Ufficialmente è stato Kwarteng a rassegnare le dimissione. In realtà però la lettera di addio è arrivata dopo che Truss lo aveva costretto a tornare in anticipo da un viaggio a Washington per dargli il benservito.
“Mi avete chiesto di farmi da parte come Cancelliere. Ho accettato – ha scritto Kwarteng – Quando mi avete chiesto di servire come Cancelliere, l’ho fatto sapendo che la situazione che avevamo di fronte era incredibilmente difficile, con l’aumento dei tassi di interesse globali e dei prezzi dell’energia. Tuttavia, la vostra visione di ottimismo, crescita e cambiamento era giusta. Come ho detto più volte nelle scorse settimane, seguire lo status quo non era un’opzione possibile. Per troppo tempo questo Paese è stato perseguitato da bassi tassi di crescita e da un’elevata tassazione: tutto questo deve ancora cambiare se vogliamo che il Paese abbia successo”.
Jeremy Hunt è il nuovo cancelliere dello Scacchiere
Sarà Jeremy Hunt, ex ministro degli Esteri del governo May a prendere il posto di Kwarteng come cancelliere dello Scacchiere.
Una scelta per niente casuale. Hunt è un veterano del partito conservatore ed è considerato a tutti gli effetti un moderato, lontano dalla linea ultra liberista di stampo thatcheriano portata avanti fino ad oggi da Truss e Kwarteng. Con la sua nomina, dunque, Truss mira a riportare dalla sua parte alcune delle frange del partito che le hanno voltato le spalle nelle ultime settimane.
Marcia indietro di Truss anche sulle tasse: scatta la sterlina
Dopo il licenziamento di Kwarteng, nel corso della conferenza stampa convocata per questo pomeriggio, Truss ha annunciato altri cambiamenti di rilievo alla mini manovra di bilancio presentata lo scorso 23 settembre. Dopo la cancellazione del taglio dell’aliquota fiscale che pesa sulle fasce più ricche della popolazione, la Premier ha fatto retromarcia anche sulla corporate tax: nei suoi piani, la tassa sulle società sarebbe stata congelata al 19%, ma dal prossimo aprile salirà al 25% come previsto in precedenza.
“È chiaro che parti del nostro budget sono andate oltre e più rapidamente delle attese del mercato quindi dobbiamo per questo agire ora per rassicurare i mercati circa il nostro impegno alla disciplina fiscale. Ho quindi deciso di mantenere l’aumento dell’imposta sulle società previsto dal governo precedente”, ha detto Truss nel corso della conferenza stampa.
La tempesta che si è innescata sui mercati, d’altronde, non si è placata nemmeno con i maxi interventi di emergenza messi in campo dalla banca d’Inghilterra. Troppo grande il danno fatto all’immagine e troppo profonda la sfiducia nell’economia del Regno Unito perché si possa andare avanti con un pacchetto di misure finanziato interamente in deficit. Ricordiamo infatti che, dopo l’annuncio del cosiddetto “mini-budget”, la sterlina è crollata ai minimi storici, i tassi d’interesse sui gilt – i titoli di stato del Regno Unito – si sono impennati e i fondi pensione sono arrivati sull’orlo del default.
Nel primo pomeriggio, quando sono iniziate a circolare le prime indiscrezioni sulla marcia indietro della Premier, la sterlina si è impennata a 1,127 dollari (+1,6%), mentre anche l’euro è sceso a 0,863 (-1,2%) nei confronti della divisa britannica. In netto rialzo anche la Borsa di Londra, che attualmente guadagna l’1,6%.
Per Truss una sconfitta senza precedenti
Difficile ricordare un esordio altrettanto disastroso. In poco meno di 5 settimane la credibilità del Governo guidato da Liz Truss è andata del tutto in fumo. Non c’è più nessuno che abbia fiducia in lei: non ce l’ha il suo partito, che secondo la stampa britannica avrebbe l’intenzione di cacciarla in tempi record. Non ce l’hanno i cittadini, con il partito Laburista che nei sondaggi è in vantaggio di 33 punti su quello conservatore, una distanza siderale mai vista prima. Non ce l’hanno i mercati, che continuano a colpire duro la finanza britannica, nonostante i tentativi disperati della Boe di salvare il salvabile.
C’era qualcuno che però aveva previsto tutto. Chi? Rishi Sunak, ex cancelliere dello Scacchiere e responsabile della caduta del Governo Johnson che aveva sfidato Truss nella corsa alla premiership. Nel corso di un faccia a faccia di fine agosto, Sunak aveva descritto come “favolette inapplicabili” le promesse economiche di Truss. Meno di due mesi dopo, i fatti hanno dimostrato che aveva ragione.
C’è però un altro aspetto da sottolineare: addossare tutta la colpa di quanto sta accadendo su Truss sarebbe ingiusto. I conservatori l’hanno eletta proprio per le sue promesse economiche che la Premier ha successivamente inserito nella sua manovra fiscale. Coloro che adesso le stanno voltando le spalle, sono quelli che per primi avevano appoggiato la sua ideologia iperliberista.
Cosa succederà adesso?
Secondo i media britannici a Truss sarà concessa qualche altra settimana. Se la Prima Ministra non riuscirà a rimediare ai danni fatti in tempi brevi, la sua sorte sarà segnata. Le indiscrezioni del Times (giornale molto vicino ai conservatori) parlano di un piano già pronto: nel partito si starebbe già parlando di una sostituzione lampo con Rishi Sunak nuovo primo ministro e Penny Mordaunt, attuale leader della Camera dei Comuni, vicepremier.