Per sedurre la base conservatrice e conquistare la leadership dei Tories e la premiership britannica l’ex ministro degli esteri, Boris Johnson, che resta in pole position per la successione a Theresa May, ha proposto di tagliare le tasse ma non per tutti, bensì solo per chi ha redditi alti.
Johnson ha in particolare sostenuto che, se eletto premier, alzerà da 50 mila a 80 mila il reddito annuale al di là del quale scatta l’aliquota fiscale massima del 40%.
Non è l’unica proposta bizzarra dell’eccentrico uomo politico britannico. “Solo – ha detto gonfiando il petto – posso traghettare il Paese tra Scilla-Corbyn e Cariddi-Farage verso acque più calme”.
Ma l’ex ministro degli Esteri britannico ha anche aggiunto che la Gran Bretagna non pagherà le spese di divorzio dall’Europa (circa 39 miliardi di euro) se la Ue non concederà quanto Londra chiede il giorno della Brexit, che dovrebbe scattare il prossimo 31 ottobre. Se così fosse si andrà incontro al caos perchè il No deal promette solo sfracelli sia per la Gran Bretagna che per l’Europa, con una tempesta sui mercati finanziari che si può immaginare fin da adesso.