Boris Johnson è ufficialmente Primo Ministro del Regno Unito. Dopo aver preso il posto di Theresa May alla guida del partito conservatore britannico, l’ex sindaco di Londra ha ricevuto l’incarico dalla Regina Elisabetta II.
Poco prima, come preannunciato nei giorni scorsi, alcuni ministri del Governo May hanno deciso di rassegnare le loro dimissioni. A fare un passo indietro sono stati David Lidington, ex vicepremier, Philip Hammond, cancelliere dello Scacchiere britannico, David Gauke, ministro della Giustizia, e Rory Steward, ministro della Cooperazione Internazionale. Nel frattempo la Bbc annunciato la scelta di Dominic Cummings, guru della campagna Vote Leave, fra i consiglieri di spicco del Premier.
Mercoledì sera Johnson provvederà a nominare i nomi di coloro che faranno parte del nuovo Governo. Un esecutivo che si ritroverà a dover portare a compimento il percorso della Brexit, dopo oltre tre anni dal referendum che ha sancito la vittoria del Leave.
Nel corso del suo discorso all’ingresso di Downing Street, il nuovo Premier ha cercato di rassicurare tutti sostenendo che il “No deal non è necessario”, anche se il Regno unito deve prepararsi alla “remota” possibilità di una Brexit senza accordo con l’Ue. Il Primo Ministro ha promesso ai britannici un “nuovo e migliore accordo” con l’Unione europea” da portare a casa entro il prossimo 31 ottobre, giorno in cui è fissata l’uscita. Proveremo che “i critici e i dubbiosi si sbagliano”, ha detto Johnson, pur ricordando che ci sono solo 99 giorni. Domani, giovedì 25 luglio, il Premier interverrà ai Comuni, dove illustrerà il suo programma.