Un divorzio molto oneroso a carico della parte che ha deciso unilateralmente di portarlo avanti. A quasi due anni dal referendum sulla Brexit è arrivato il conto definitivo della cifra che il Regno Unito dovrà versare all’Unione Europea per la separazione non consensuale stabilita dai cittadini britannici.
37,1 miliardi di sterline, corrispondenti a circa 42 miliardi di euro. Questo il prezzo che Londra dovrà pagare a Bruxelles nell’arco di 45 anni, dal 2019 al 2064. Poco meno di un miliardo di euro l’anno. A comunicare l’ammontare definitivo è stato l’Office for Budget Responsibility (Obr), organismo governativo indipendente che agisce al fianco del Tesoro britannico per fornire analisi e calcoli, a margine del Discorso di Primavera sullo stato dell’economia del Regno e sui conti pubblici tenuto alla Camera dei Comuni in toni ottimistici dal cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond.
Secondo l’Obr ritiene, ci sono ormai pochi dubbi sulla cifra esatta. Nel dettaglio, in base ai calcoli dell’organismo, 16,4 miliardi di sterline su 37,1 dovranno essere pagati già nel 2019-2020 allo scopo di salvaguardare lo status quo nella fase di transizione attraverso il pagamento di contributi analoghi a quelli previsti per i Paesi membri dell’Ue. Altri obblighi rilevanti ammonteranno a 18,2 miliardi fra 2021-28, con residue passività nette pari a 2,5 miliardi.