“Leggo con stupore l’articolo pubblicato in data 16 aprile u.s. sul vostro sito. Sto valutando insieme al nostro avvocato se ci sono gli estremi per adire alle vie legali contro le persone che hanno sottoscritto la lettera aperta da voi pubblicata, per cui onde evitare ulteriori strascichi giudiziari, vi chiedo di pubblicare con lo stesso risalto queste mie specifiche”. Così scrive il Segretario Generale dei bancari della Uil (Uilca), Massimo Masi, in risposta alla lettera dei tre dissidenti, in precedenza pubblicata da FIRSTonline, in cui gli si chideva di non ricandidarsi al prossimo congresso nazionale di categoria.
Puntualizza Masi:
“Primo: la lettera aperta contiene talmente tante inesattezze, errori e forzature che, in tempi normali, non meriterebbe nemmeno una riposta. Gli iscritti alla Uilca sono certificati per il settore credito da ABI e Federcasse, per quelli assicurativi da ANIA, per quelli esattoriali dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, per gli esodati dall’Inps e per quelli delle Autorità dalle loro rispettive agenzie. La Uilca non ha mai avuto, nonostante il calo degli occupati nel settore bancario (meno 30.000), tanti iscritti come in questo momento e una così alta rappresentatività.
Secondo: in qualità di Segretario Generale Uilca (non Nazionale) tranquillizzo tutti! Lo Statuto Uil e Uilca consentono una mia ricandidatura sia per l’età, che per lo status, che per i mandati. La mia ricandidatura è stata votata all’unanimità (compreso uno dei firmatari della lettera aperta) dall’ultimo Consiglio Nazionale. Nella delibera si precisa che rimarrò in carica solo fino alla conclusione del rinnovo del Contratto Nazionale del Credito, che si prevede difficile e complicato. Dopo di che lascerò la carica, volontà già espressa nel corso dell’Esecutivo Nazionale in data 27 febbraio u.s., in cui ho individuato i miei possibili successori.
Terzo: è un’ulteriore notizia falsa affermare che sono in pensione da oltre 3 anni. Come si evince dalla mia dichiarazione dei redditi pubblicata sul sito www.uilca.it (unico segretario generale della categoria del credito che la pubblica) sono in pensione da luglio 2016. Pensionato (secondo procedura anticipata e non per vecchiaia) a seguito di un accordo sindacale raggiunto con la mia ex banca (UniCredit). Io sono andato in pensione, a differenza di alcuni segretari nazionali di altre Organizzazioni Sindacali!!!!! Questa uscita anticipata (naturalmente fissata nel luglio 2018) mi costa il 2% in meno di erogazione pensionistica per tutta la vita. Sono andato in pensione con il grado di Vice Capo Ufficio (penultimo grado del settore impiegatizio) ottenuto sul campo (sono stato uno dei più giovani Capo Reparti della mia Banca), a differenza di uno dei firmatari della lettera aperta, che ha il grado di quadro direttivo. Livello ottenuto principalmente attraverso quello “strumento pattizio” in uso anni fa in BPM e che dal momento della mia nomina a Segretario Generale ho sempre combattuto fino alla sua scomparsa. Inoltre l’iter congressuale”.
“Nel congresso Uilca Lombardia e Milano che si è svolto di recente (i tre firmatari della lettera sono lombardi) la loro mozione – prosegue Masi – non ha ottenuto nessun voto a favore. La stessa cosa si sta ripetendo in tutti i Congressi Regionali Uilca (siamo già oltre la metà). Questa mozione è stata così “apprezzata” che nessuno dei firmatari è entrato a far parte degli Organismi Uilca Lombardia. Infine mi preme rimarcare che io non ho bisogno di tornare ai campi e alla fabbrica poiché da quei luoghi provengo. Sin da adolescente sono orfano di padre e, per mantenere gli studi e la famiglia, in estate ho sempre lavorato nei campi e negli zuccherifici”.