Si può dire che la storia del cibo dell’uomo ha proceduto di pari passo, nel corso dei secoli, con la storia dell’arte: dalle prime incisioni rupestri dove l’uomo ha avvertito la necessità di lasciare una testimonianza visiva della sua alimentazione, alla iconografia funeraria etrusca e successivamente alla iconografia religiosa, e non solo cristiana, alle nature morte del rinascimento, ai futuristi che addirittura dettarono le regole di certi piatti e bibite d’artista, a Andy Warhol. con le sue lattine di zuppe Campbell, alla recentissima “Comedian”, la famosa banana attaccata alla parete con nastro adesivo dell’artista Maurizio Cattelan venduta nel 2019 al prezzo di 150mila dollari.e donata al Guggenheim Museum di Manhattan.
Ma da qualche tempo a questa parte cibo e arte hanno sovente trovato in più occasioni punti di incontro con la scelta di alcuni grandi chef di realizzare nei loro piatti vere e proprie composizioni ispirate a grandi artisti da Scabin a Crippa a Canzian.
Con l’iniziativa #Uffizidamangiare per la magia dei grandi chef i capolavori della storia dell’arte escono ora dai dipinti e diventano piatti appetitosi da gustare a tavola.
Dal 17 gennaio ogni domenica le Gallerie degli Uffizi posteranno infatti una serie di brevi filmati sul canale Facebook @uffigalleries: in ognuno di questi un noto cuoco o personaggio del mondo enogastronomico sceglierà un’opera dalle collezioni e, ispirandosi agli ingredienti raffigurati (frutta, verdura, carni, pesce), proporrà al pubblico ricette o cucinerà pietanze durante il video stesso.
Obiettivo della serie è illustrare e approfondire l’intimo legame che – soprattutto attraverso l’intrigante genere della natura morta – unisce da sempre l’arte della pittura a quella della gastronomia.
Con ‘Uffizi da mangiare’ sarà dunque possibile vedere Fabio Picchi, patron del Cibrèo di Firenze e celebre volto in tv della cucina toscana, confrontarsi con il ‘Ragazzo con pesce’ del settecentesco Giacomo Ceruti; Dario Cecchini, macellaio e ristoratore di Panzano in Chianti, già noto per aver portato in cucina i versi della Divina Commedia dantesca, “servirà” la sua versione della ‘Dispensa con botte, selvaggina, carni e vasellame’ di Jacopo Chimenti detto L’Empoli, pittore fiorentino del Cinquecento.
Anche la chef stellata Valeria Piccini, del ristorante Da Caino, a Montemerano nel grossetano, proporrà una sua ricetta da una ‘Natura morta’ dell’Empoli, mentre Marco Stabile, altro chef stellato di L’ora d’Aria a Firenze, “sfiderà” in tavola niente di meno che i ‘Peperoni e uva’ di Giorgio De Chirico.
Altre puntate seguiranno, per ingolosire il pubblico virtuale degli Uffizi con un ricco menù raccontato a base di colori e sapori, fino a primavera inoltrata: protagonisti ne saranno, oltre ad un nutrito gruppo di chef, opere di Caravaggio, Felice Casorati, Giovanna Garzoni ed altri grandi artisti.
Per la cronaca gli Uffizi prima della pandemia non avevano un profilo su Facebook. Vi sono approdati, per necessità, dopo le disposizioni del Governo che hanno riguardato tutti i musei italiani. Ed è stato un clamoroso successo di migliaia e migliaia di contatti. #Uffizidamangiare nasce ora proprio sulla scia di questo successo che ha aperto le porte degli Uffizi a una vasto pubblico social.
“Negli ultimi decenni, il vincolo tra arte e gastronomia è diventato una vera e propria scienza e materia di una seria indagine storica”, spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. “Il nostro intento, in questi video, è quello di creare un legame ancora più stretto con le opere del Museo, inserendole in un contesto attuale e vitale. Il cibo dipinto e quello cucinato si incontrano così su un piano di verità che stimola l’attenzione dell’osservatore e porta alla ribalta i significati profondi e inaspettati nascosti nelle scene e nelle nature morte create dai pittori”.