La Commissione europea ha annunciato giovedì il via libera alla richiesta dell’Italia di poter sostenere le banche solventi con risorse pubbliche. Lo “scudo” consente al nostro Paese di fornire garanzie fino a 150 miliardi a fronte di eventuali emissioni di bond che saranno varate dagli istituti di credito entro fine anno.
Lo ha riferito la portavoce dell’Antitrust che segue gli aiuti di Stato, precisando che che “l’Italia ha notificato questa misura per ragioni precauzionali” e che ad oggi “non c’è l’aspettativa che emerga la necessità di usarla”.
“La Commissione Ue -ha aggiunto la portavoce dell’esecutivo comunitario – è sempre pronta a discutere con tutti gli Stati membri, e monitora gli sviluppi sui mercati in Europa Italia inclusa”. Del resto, Bruxelles è “regolarmente in contatto con le autorità italiane”.
A questo punto appare evidente che il duello sulle banche andato in scena mercoledì tra Angela Merkel e Matteo Renzi era più di facciata che di sostanza. In sostanza, non è mai stata esclusa un’intesa sulle banche italiane nel rispetto delle regole, che il Governo Renzi non si è mai sognato di violare ma di applicare in tutte le sue parti, comprese le deroghe al bail-in in casi di eventuale emergenza finanziaria.