E’ stato firmato in Tunisia, al palazzo presidenziale di Cartagine, il memorandum di intesa tra Ue e Tunisia. “Il teamEurope è tornato a Tunisi. Eravamo insieme un mese fa per lanciare una nuova partnership con la Tunisia. Oggi la portiamo avanti”, scrive Ursula von der Leyen su Twitter, pubblicando le foto insieme a Georgia Meloni, Mark Rutte e il presidente tunisino Kais Saied.
Ue-Tunisia: Meloni annuncia conferenza a Roma 23 luglio
Quello raggiunto è “un risultato estremamente importante” grazie a “un grande lavoro diplomatico. Siamo molto soddisfatti per il memorandum firmato oggi” che è un “ulteriore passo verso un vero partenariato tra Tunisia e Ue, per affrontare la crisi migratoria”, ha detto la premier Meloni, dopo l’incontro.”La partnership con la Tunisia deve essere un modello. Abbiamo a lungo lavorato come diplomazia italiana per questo sviluppo e il partenariato va considerato un modello per nuove relazioni con i vicini del Nord Africa. Il memorandum è un punto di partenza, cui dovranno seguire diversi accordi”. “A Roma la prossima domenica 23 luglio, si terrà la conferenza internazionale sulla migrazione – ha proseguito la premier – Saied sarà uno dei protagonisti, parteciperanno poi diversi capi di Stato e di governo”. “Sarà un nuovo passo per affrontare il tema della cooperazione in modo integrato”, ha aggiunto Meloni.
Cosa prevede l’accordo Ue-Tunisia, i 5 pilastri
“Eravamo qui l’11 giugno e dopo solo un mese siamo di nuovo qui. I nostri team hanno lavorato molto duramente per concludere in tempi brevi un pacchetto forte, che è un investimento nella nostra prosperità condivisa, stabilità e nelle generazioni future”, ha affermato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in conferenza stampa.
“Condividiamo interessi strategici, ma ci sono anche ragioni impellenti” che hanno spinto le parti a raggiungere l’intesa che contiene “un pacchetto globale di misure da mettere in atto a breve”, ha aggiunto. Von der Leyen ha spiegato come l’intesa si basi su “cinque pilastri”.
- Primo pilastro. Si basa sullo sviluppo delle “relazioni fra i popoli: la Tunisia ha una popolazione giovane ed energica: è di interesse comune creare opportunità” ha spiegato, annunciando la creazione di ‘finestre’ di opportunità per i giovani tunisini nel programma Erasmus + con 10 milioni di euro per sostenere questo processo che deve dare capacità anche a quei giovani che vogliano tornare in patria. Dall’Ue arriveranno poi 65 milioni di euro per modernizzare 80 istituti scolastici e prepararli alla transizione verde e digitale.
- Secondo pilastro. “Lo sviluppo economico. Lavoreremo per rafforzare l’economia tunisina e renderla solida e resiliente contro gli choc, pronti a fornire sostegno immediato” economico.
- Terzo pilatro. Investimenti e commercio: “Vogliamo lavorare perché il settore privato attragga ancora più investimenti: stiamo pianificando di organizzare un forum di investimenti in autunno”, ha pevisato la presidente Ue. Von der Leyen ha anche accennato a un “possibile accordo generale sul trasporto aereo, che farebbe bene al turismo e alle connessioni”. Focus anche sul digitale e sulla gestione delle risorse idriche anche per il settore agricolo e rendere il settore alimentare più resistente.
- Quarto pilastro. “Il potenziale della Tunisia sulle rinnovabili è enorme ma deve svilupparlo e siamo fornitori affidabili delle tecnologie necessarie, anche perché all’Ue servono fornitori affidabili” anche in vista dello sviluppo dell’idrogeno. “Concluderemo una partnership strategica sull’energia anche per creare buoni posti di lavoro localmente e fornire a gente e imprese energia pulita a prezzi accettabili”.
- Quinto pilastro. La lotta contro i trafficanti di migranti: “Aumenteremo il coordinamento in attività di ricerca e soccorso”. Ma “vogliamo anche facilitare la migrazione regolare e legale – ha aggiunto – Abbiamo definito un buon pacchetto di misure, ora dobbiamo metterlo in atto”. Dall’Ue arrivano alla Tunisia “finanziamenti per 100 milioni di euro” per sostenere l’azione contro i trafficanti che gestiscono il business dell’immigrazione illegale”, ha annunciato la presidente della Commissione Ue. “E’ un tema sul quale serve più che mai la cooperazione” fra le parti.
Il premier olandese Rutte ha sottolineato che l’accordo siglato oggi fra Ue e Tunisia “è una pietra miliare, una partnership globale di cui beneficeranno sia l’Ue che la Tunisia e che ha come obiettivo fondamentale quello di stimolare crescita economica, lavoro e prospettive future”.
Accordo Ue-Tunisia: nessun accenno ai diritti umani
La posizione ambigua della Tunisia sui diritti umani, dove il presidente tunisino Kais Saied sta attuando una deriva autoritaria, sono stati accuratamente ignorati dalla missione congiunta Ue-Italia. L’asse principale resta quello di assistenza macrofinanziaria. Il grosso dei fondi previsti (900 milioni di euro) è vincolato al prestito del Fmi ed è al momento incagliato. La Ue però può sbloccare subito 150 milioni da iniettare nel bilancio pubblico tunisino (ma sono insufficienti ad evitare un default). E poi 105 milioni per «il controllo delle frontiere, la ricerca e il salvataggio dei migranti».
La situazione nel Paese è tesa. Si sono registrati sconti, il 3 luglio, tra popolazione e migranti sfociati in atti di razzismo. Le forze di sicurezza tunisine, riferisce Repubblica, hanno portato a forza centinaia di migranti in zone desertiche ai confini con Libia e Algeria, abbandonati lì senza acqua, né viveri. Il presidente tunisino Saied, nel punto stampa successivo alla firma del memorandum e senza che gli venisse richiesto, ha affermato: «I tunisini hanno dato a questi immigrati tutto quello che poteva essere offerto loro, con una generosità illimitata».