“L’Europa sta muovendosi da una crescita sotto zero a una crescita sotto la norma”. Come dire: per l’Europa il peggio è passato, ma la ripresa sarà lenta e modesta, e per l’Italia arriverà solo nel 2014. E’ questa l’analisi che Standard and Poor’s affida a uno studio sullo scenario economico del Vecchio Continente.
“La recessione in Europa, la più lunga da 40 anni, potrebbe avere toccato il fondo nel secondo trimestre”, scrive S&P che si attende una stabilizzazione nella seconda metà dell’anno e “una modesta accelerazione” nel 2014, ma “con fondamenta deboli per la crescita”.
Per l’Eurozona le stime puntano a un calo del Pil dello 0,7% quest’anno, seguito da una crescita dello 0,8% nel 2014 e dell’1,3% nel 2015. Per l’Italia invece Standard and Poor’s si attende una flessione dell’1,9% del Pil quest’anno seguita da un aumento dello 0,5% il prossimo e da +0,9% nel 2015.
Si tratta dell’andamento più debole tra i maggiori Paesi europei presi in considerazione dell’agenzia di rating: il Pil spagnolo infatti è stimato in calo dell’1,5% quest’anno per poi però risalire di +0,5% nel 2014 e dell’1,1% nel 2015. Per la Germania le previsioni sono rispettivamente di +0,4%, +1,6% e +1,7%, mentre per la Francia dopo la crescita zero di quest’anno le proiezioni puntano a +0,7% nel 2014 e +1,4% nel 2015.