Sigmar Gabriel, vicecancelliere tedesco, presidente della Spd e superministro dell’Economia federale, ha annunciato che la socialdemocrazia tedesca rinuncia a qualsiasi posto nella nuova Commissione europea, accettando quindi che il commissario tedesco resti democristiano (il partito della cancelliera Angela Merkel) come quello uscente Guenter Oettinger.
Di conseguenza, anche Martin Schulz, capolista dei socialisti alle elezioni europee del 25 maggio scorso, arrivato secondo dopo il rivale popolare (Ppe) Jean-Claude Juncker – rinuncia alla vicepresidenza della nuova Commissione e in cambio vorrebbe restare presidente del Parlamento europeo, ipotesi che ha già ottenuto il via libera della Merkel.
Queste decisioni spianano la strada alla nomina di Juncker alla guida della Commissione europea: anche la cancelliera sarebbe d’accordo, ma David Cameron – dopo le elezioni – aveva minacciato l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue se ad ottenere l’incarico sarà il lussemburghese. Merkel ritiene quindi che per l’accordo finale sarà necessario prevedere “qualche concessione al Regno Unito”.