La percentuale complessiva di occupati in Italia è salita nel 2015 al 60,5%. Lo registra l’Eurostat che ha diramato oggi i dati relativi ai singoli Stati dell’Eurozona in previsione dei target fissati per il 2020.
A livello europeo il tasso di occupazione della popolazione fra 20 e 64 anni si è attestato al 70,1% in rialzo rispetto al 69,2% nel 2014, ma inferiore al picco del 2008 che era stato del 70,3%. Dal punto di vista di genere, il tasso maschile nel 2015 si è assestato a quota 75,9%, in rialzo rispetto al 2014 (75%) ma sotto il livello del 2008 (77,8%). Per le donne il tasso di occupazione è continuato ad aumentare dal 2010: l’anno scorso era al 64,3% rispetto al 63,5% nel 2014 e al 62,8% nel 2008.
Tornando in Italia il dato è salito dello 0,6% rispetto al 2014, quando l’occupazione si era fermata al 59,9%. Nonostante ciò il nostro Paese si conferma al penultimo posto nella classifica europea, subito prima della Grecia.
Bene il dato degli occupati tra i 55 e i 64 anni, salito del 2% dal 46,2% del 2014 al 48,2% del 2015. Una percentuale che situa l’Italia al 14esimo posto nella classifica europea.
Parlando in generale, l’occupazione si conferma al top in Svezia (80,5%), Germania (78%), Gran Bretagna (76,9%), Danimarca ed Estonia (76,5%) e Olanda (76,4%). Ad avere già raggiunto il loro target 2020 sono Germania, Estonia, Svezia e anche Lituania, mentre Italia, Grecia e Spagna si mantengono lontani dagli obiettivi (che per noi sono fissati al 67%).