In arrivo regole meno rigide sugli aiuti di Stato e mille miliardi di euro per i prossimi 10 anni, di cui 100 destinati a un “Fondo per la transizione giusta”, da usare per riconvertire le aree che più dipendono dalle industrie inquinanti. Il tutto con un unico obiettivo: azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2050. È questo il cuore del nuovo piano per l’ambiente che la Commissione europea presenterà martedì al Parlamento di Strasburgo.
Gli investimenti diretti e le risorse per il nuovo Fondo – come anticipa oggi il quotidiano La Stampa – arriveranno da diverse sorgenti: bilancio Ue, cofinanziamenti dei privati, iniziative dei singoli Stati e crediti da parte della Banca europea degli investimenti.
In particolare, la Commissione precisa di voler destinare ai programmi per l’ambiente il 25% del prossimo bilancio pluriennale dell’Unione europea. Tradotto, significa 485 miliardi di euro entro il 2030. Nello stesso periodo, è previsto un contributo dai cofinanziamenti nazionali pari a 115 euro.
La Bei invece ha già annunciato che entro il 2050 la metà dei suoi finanziamenti sarà destinato a progetti green.
A livello politico, il nuovo piano della Commissione prevede anche un coordinamento annuale con i governi per definire gli investimenti necessari nei singoli semestri.
Per quanto riguarda le regole sugli aiuti di Stato, Bruxelles intende alleggerirle, così da facilitare l’intervento pubblico nell’economia laddove questo punti a favorire “il progressivo calo delle attività ad alte emissioni di carbonio e aiutare le regioni più colpite”.
Ancora nessuna novità, invece, sulla possibilità di allentare il Patto di Stabilità per sottrarre al deficit strutturale le somme impiegate per investimenti green.