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Ue, pronti i controdazi: in vigore dal 15 aprile. Tariffe dal 10 al 25% sui prodotti Usa, ecco quali

I ministri Ue hanno trovato un accordo sulle contromisure da attuare in risposta ai dazi Usa. Escluso il whiskey. Il Governo Italiano pensa di usare i fondi del Pnrr per sostenere i settori colpiti, oggi incontro con le imprese

Ue, pronti i controdazi: in vigore dal 15 aprile. Tariffe dal 10 al 25% sui prodotti Usa, ecco quali

L’imperativo è trattare per evitare il peggio. Ma nel caso in cui vada male, le contromisure sono già pronte. La prima riunione dei ministri dei 27 sui dazi imposti da Donald Trump rilancia una “inaspettata” unità dei Paesi membri dell’Ue. La linea preferenziale resta quella del negoziato. Anzi secondo quanto annunciato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, un’offerta sarebbe già stata avanzata: applicare, reciprocamente, zero tariffe sui beni industriali. Il presidente Usa Donald Trump starebbe però facendo orecchie da mercante e dunque domani arriverà il via libera ai primi controdazi, che scatteranno il 15 aprile. 

Dai jeans alle moto: la lista dei controdazi

I ministri si sarebbero accordati sulla lista dei controdazi decisa dalla Commissione il 12 marzo, come risposta alle tariffe americane su acciaio e alluminio. Previste due fasi: una prima, minoritaria, entrerà in vigore il 15 aprile. Una seconda, più corposa, sarà operativa il 15 maggio. 

Nel mirino di Bruxelles finiranno prodotti Usa per un valore di 22 miliardi di euro rispetto ai 26 annunciati a metà marzo, a cui saranno applicati contro-tariffe del 25% e del 10%.

Tra le merci che saranno soggette a dazi figurano le iconiche moto Harley-Davidson e i jeans Levi’s, ma anche yacht di lusso, succo d’arancia e burro d’arachidi.

Secondo quanto rivelato dall’Ansa, Bourbon, vino e latticini sarebbero stati rimossi dall’elenco delle contromisure messe a punto dalla Commissione europea per rispondere ai dazi di Donald Trump. Il testo non viene ufficialmente confermato dalla Commissione. Nella nuova versione dell’elenco, di 66 pagine, non compaiono i codici doganali relativi a whisky, superalcolici o vino, come chiesto da Italia e Francia per evitare ripercussioni pesantissime su vino e champagne. Previsti invece dazi su diamanti, uova, noci, filo interdentale, salsicce e pollame, carte da gioco, oltre a prodotti industriali e agricoli, tra cui acciaio e alluminio, tessuti, elettrodomestici, materie plastiche. Eliminati dalla lista i latticini, inizialmente inclusi, come latte, burro, yogurt o formaggi.

I controdazi europei saranno votati mercoledì dagli Stati mentre “la riscossione inizia il 15 aprile per la prima parte – ha spiegato il commissario al Commercio Šefcovic – e, nel pieno rispetto della metodologia del Wto, la seconda parte entrerà in vigore 30 giorni dopo”. Su alcuni prodotti, come soia, mandorle e noci, i controdazi saranno raccolti dal primo dicembre. 

Come spiega il Corriere, la strategia della Commissione è colpire i prodotti situati in Stati politicamente sensibili (a maggioranza repubblicana), senza danneggiare l’interesse europeo: la soia della Louisiana, la carne bovina e il pollame del Nebraska e del Kansas, i prodotti in legno della Georgia, Virginia e Alabama. Si tratta di beni per i quali l’Ue ritiene di avere alternative. 

La proposta zero dazi sull’industria

Abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l’Europa è sempre pronta per un buon affare”, ha annunciato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. La mossa di Bruxelles concerne innanzitutto sei settori: auto, farmaceutica, chimica, plastica, gomma, macchinari. Ed è una mano che resta tesa, sebbene finora Washington non l’abbia voluta stringere. L’offerta, rivoluzionerebbe il mercato Ue-Usa andando a resuscitare il Ttip (Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti) finito nel cassetto nel 2016 dopo lunghe polemiche. Il sostegno dei 27, almeno in queste prime battute, sembrerebbe esserci, Italia inclusa. “L’ideale sarebbe zero tariffe. La via intermedia potrebbe essere la riduzione dei tassi del 10% da parte Usa”, ha spiegato il titolare della Farnesina. Le parole di Sefcovic, capo negoziatore per l’Ue, sono state misurate, ma ferme. Lo slovacco ha rilevato di non vedere “l’impegno reale” degli americani a trattare e ha allo stesso tempo spiegato che, prima o poi, l’amministrazione Trump si siederà al tavolo.

Trump: la Ue dovrà comprare energia da noi

Donald Trump ha rilanciato l’accusa che “la Ue è stata creata per danneggiare gli Usa” sul fronte commerciale. “Molti Paesi, non tutti, volevano creare un monopolio contro di noi”, ha detto, lamentandosi che gli Usa pagano la Nato per difendere Paesi che poi “fregano” gli Stati Uniti sul piano commerciale. “La Ue dovrà comprare energia da noi, il commercio con la Ue deve essere equo e reciproco”, ha aggiunto.

Il governo italiano incontra le imprese

Si è riunita ieri a Palazzo Chigi la task force creata dal Governo per cercare di capire come affrontare gli effetti dei dazi imposti da Trump. I ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Adolfo Urso (Imprese), Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Tommaso Foti (Affari europei), avrebbero illustrato alla premier Giorgia Meloni “le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese”, spiega la nota finale. Tra le opzioni sul tavolo ci sarebbe quella di usare 5-6 miliardi i fondi Pnrr del piano Industria 5.0 per sostenere i settori colpiti, oltre a una semplificazione del quadro normativo e la revisione di alcune regole del Green Deal. 

È in programma per oggi, alle 15, un incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti del mondo produttivo.

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