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Ue, piano per l’Unione dei risparmi e degli investimenti: meno soldi sui conti correnti e più investimenti produttivi

La Presidente della Commission e europea ha annunciato un piano per valorizzare i risparmi privati parcheggiati sui conti correnti orientandoli verso impieghi produttivi con possibili vantaggi fiscali e più risorse per l’Europa per affrontare le sfide epocali che l’attendono

Ue, piano per l’Unione dei risparmi e degli investimenti: meno soldi sui conti correnti e più investimenti produttivi

I risparmi delle famiglie europee potrebbero diventare una nuova fonte di finanziamento per il riarmo della Ue. È una delle ipotesi su cui la Commissione europea sta lavorando nell’ambito della proposta per l’Unione dei risparmi e degli investimenti, un piano che mira a canalizzare il capitale privato verso obiettivi strategici dell’Unione. La misura è inclusa nel Libro bianco sul futuro della difesa, un documento che traccia le linee guida per una maggiore integrazione del settore. In esso si afferma che “l’Unione dei risparmi e degli investimenti aiuterà a convogliare investimenti privati aggiuntivi nel settore della difesa”.

L’idea di indirizzare il risparmio privato verso investimenti produttivi non è nuova. Nei conti bancari dei cittadini europei giacciono circa 10mila miliardi di euro, spesso con rendimenti nulli o bassissimi. Se le famiglie della Ue adottassero abitudini di investimento simili a quelle americane, fino a 8mila miliardi – ovvero circa 350 miliardi all’anno – potrebbero confluire nei mercati finanziari dell’Unione. Tuttavia, oltre ai risparmi inattivi, una quota significativa di capitali europei viene investita in azioni e fondi statunitensi, attratta dai rendimenti più elevati e dalla maggiore dinamicità dei mercati finanziari d’oltreoceano. Secondo uno studio di Arel Single Market Lab, Jacques Delors Centre, Jacques Delors Institut e Ie Global Policy Center, ogni anno circa 300 miliardi di euro lasciano l’Europa per essere investiti negli Usa.

Rispetto a un anno fa, però, le priorità dell’Unione europea sono cambiate drasticamente: ora l’attenzione è focalizzata su sicurezza e difesa. Sebbene i dettagli siano ancora in fase di definizione, la Commissione europea è al lavoro su una proposta che dovrebbe essere pronta tra aprile e giugno 2025. È certo, però, che Bruxelles vuole orientare i risparmi privati verso investimenti con impatti strategici per l’Unione.

La “Savings and Investments Union”

Al centro della proposta c’è la creazione di una “Unione dei risparmi e degli investimenti” (Savings and Investments Union – SIU), un sistema progettato per rendere il mercato dei capitali europeo più efficiente. Secondo un documento pubblicato dalla Commissione, i report di Mario Draghi ed Enrico Letta hanno evidenziato un forte squilibrio tra risparmio e investimenti: da un lato, molti cittadini tengono i propri risparmi in depositi a basso rendimento, dall’altro, le imprese – soprattutto quelle giovani e innovative – faticano ad accedere ai capitali necessari per crescere e svilupparsi.

Parallelamente, la Ue ha un bisogno crescente di risorse per finanziare progetti strategici in competitività industriale, transizione energetica e digitale, e ovviamente il rafforzamento della difesa europea. Ad oggi, il settore bancario rimane il principale canale di finanziamento, con i prestiti bancari che nel 2023 hanno rappresentato il 50,43% dei finanziamenti delle imprese non finanziarie. Tuttavia, per sostenere l’economia e stimolare la crescita, Bruxelles punta a sviluppare canali di investimento alternativi.

Le strategie per incentivare gli investimenti

Il piano della Ue non prevede imposizioni o prelievi forzosi, ma si concentra su incentivi e agevolazioni per incoraggiare i cittadini a investire. La Commissione vuole rendere disponibili nuovi strumenti di risparmio e investimento facili da utilizzare e a basso costo, per facilitare l’accesso ai mercati finanziari. A tal fine, uno degli strumenti proposti sono i Piani individuali di risparmio (Pir) europei (un modello già sperimentato in Italia nel 2017), che offrono vantaggi fiscali, come la detassazione di dividendi e plusvalenze per chi decide di mantenere gli investimenti per un periodo definito

Un altro punto centrale è la semplificazione normativa, con regole più omogenee a livello europeo per ridurre le barriere burocratiche e facilitare gli investimenti transfrontalieri. Accanto a questi interventi, l’educazione finanziaria avrà un ruolo determinante, per aiutare i cittadini a gestire meglio i propri risparmi e sfruttare al massimo le opportunità di investimento.

L’obiettivo è duplice: da un lato, garantire ai risparmiatori opportunità più sicure e redditizie, dall’altro, rafforzare il mercato dei capitali europeo, stimolare la crescita delle imprese e frenare l’emorragia di capitali verso gli Usa.

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