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Ue: piano da 100 miliardi contro la disoccupazione

L’idea è di fornire un supporto europeo agli ammortizzatori sociali nazionali delle economie più colpite dalla recessione – La proposta, firmata da Gentiloni, arriverà martedì sul tavolo dell’Eurogruppo – Von der Leyen si scusa con l’Italia e assicura: “L’Europa cambia passo, 2770 miliardi per il nostro Piano Marshall”

Ue: piano da 100 miliardi contro la disoccupazione

La Commissione europea sta preparando un piano da 100 miliardi di euro per aiutare i governi europei a tamponare l’emorragia della disoccupazione causata dall’emergenza coronavirus. La proposta – firmata dal commissario per gli Affari economici, Paolo Gentiloni – sarà presentata entro venerdì e la prossima settimana arriverà sul tavolo dell’Eurogruppo. Saranno quindi i ministri delle finanze dell’Eurozona a doverla valutare per poi sottoporla al Consiglio europeo, che si riunirà giovedì della prossima settimana (per la quarta volta in cinque settimane).

L’idea è di fornire un supporto europeo agli ammortizzatori sociali nazionali delle economie più colpite dalla recessione. Per reperire le risorse, si parte dai fondi rimasti nel bilancio europeo, che poi andranno aumentati sul mercato con un’emissione di titoli. L’obiettivo è mettere insieme una somma fra gli 80 e i 100 miliardi da distribuire fra i governi dell’Eurozona a seconda delle necessità, ovvero in base alla violenza con cui la pandemia ha colpito ciascun Paese.

A differenza di quanto attualmente previsto per i fondi in pancia al Fondo salva-Stati Mes (che però sono molti di più: circa 410 miliardi), questi soldi verrebbero prestati senza alcuna condizione: nessun patto d’austerità con la Troika Ue, nessuna manovra correttiva all’orizzonte. In più, le scadenze sarebbero lunghe e i tassi d’interesse particolarmente vantaggiosi.

In realtà, il dibattito su questa rete di salvataggio contro la disoccupazione non è una novità: se ne parla da anni e in passato l’idea è stata sostenuta con forza dall’ex ministro del Tesoro italiano, Pier Carlo Padoan. Ora però, con la crisi che dilaga e il Fronte del Nord che rifiuta qualsiasi concessione tanto sul Mes quanto sugli Eurobond, almeno questo accordo sembra essere alla portata.

Inoltre, sul tavolo dell’Eurogruppo potrebbe arrivare una bozza d’intesa anche per consentire alla Banca europea degli investimenti di aumentare di 240 miliardi la sua capacità di finanziare progetti a sostegno della ripresa. In questo caso, il progetto è di costituire un Fondo di garanzia da 25 miliardi grazie alle garanzie dei governi Ue. A quel punto, la Bei, forte del suo rating tripla A, emetterà titoli per raccogliere sul mercato fino a 75 miliardi.

La Commissione europea e la Bce, quindi, emetteranno dei titoli. Non si tratterà comunque di veri e propri Eurobond (né di Coronabond), che sarebbero in grado attrarre finanziamenti molto superiori (oltre i mille miliardi) e di dare una svolta alla lotta contro la crisi, come chiedono Italia, Francia e Spagna.

In un intervento pubblicato su “La Repubblica”, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, scrive che “il Paese colpito più duramente, l’Italia, è diventato anche la più grande fonte di ispirazione per noi tutti” e che “solo la solidarietà può farci riemergere da questa crisi, quella tra persone come quella tra Stati”.

La numero uno dell’Esecutivo europeo si scusa con il nostro Paese, dicendo che “oggi l’Europa si sta mobilitando al fianco dell’Italia”, anche se “purtroppo non è stato sempre così”, perché “bisogna riconoscere che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune europea, in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria”.

Von der Leyen assicura però che adesso “l’Europa ha cambiato passo”, tanto da voler “dare una mano, stanziando nuove risorse per finanziare la cassa integrazione: fino a cento miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, a partire dall’Italia, per compensare la riduzione degli stipendi di chi lavora con un orario ridotto. Questo sarà possibile grazie a prestiti garantiti da tutti gli Stati membri, dimostrando così vera solidarietà europea”.

In un successivo intervento, von der Leyen ha aggiunto che “ad oggi l’Ue, e cioè le istituzioni europee e gli Stati membri, hanno mobilitato 2.770 miliardi di euro. Si tratta della più ampia risposta finanziaria ad una crisi europea mai data nella storia. Sento che molti invocano un nuovo piano Marshall: il budget dell’Unione dovrebbe essere il nostro piano Marshall”.

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