“So che c’è la percezione che l’Italia violi le norme ma guardate bene i numeri, non è vero, rispettiamo le regole meglio di altri nonostante il debito elevato per il quale facciamo ogni sforzo perché si mantenga in un percorso di riduzione”. Queste le parole del ministro dell’economia italiano, Pier Carlo Padoan, intervenuto al Parlamento Ue nel corso della seduta all’indomani del giuramento di Tsipras come nuovo primo ministro greco. Sulla Grecia era poco prima intervenuto anche il ministro dell’economia tedesco Wolfgang Schaeuble: “La flessibilità non è negativa in sé ma non deve portare a una situazione in cui le regole convenute non vengono rispettate. Allora sarebbe sbagliata e distruggerebbe la fiducia”.
Padoan, interpellato da alcuni europarlamentari sulla situazione italiana, ha poi anche detto che sarebbe contento se l’Italia funzionasse come la Germania: “Mi ricordo che quando è entrata nell’Eurozona la sua situazione era diversa, da allora ha fatto progressi enormi e questo le ha dato la possibilità di avere grandi risultati anche sull’occupazione: quando la struttura del mercato funziona, il resto segue”. Ma, ha aggiunto: “può darsi che fra qualche anno potremo assistere anche in Italia a un ciclo di competitività”.
Per Padoan inoltre le politiche economiche nazionali e europee devono essere complementari. E’ una delle principali lezioni che si possono trarre dalla crisi economica secondo il ministro che sottolinea l’importanza di un rafforzamento reciproco fra “misure a livello europeo e nazionale”. “Le riforme strutturali, cardine di un’azione di governance più efficace, devono essere inserite in un quadro di visione europea strategica”. Importante è anche che le misure decise, sia a livello nazionale che europeo, devono generare fiducia, altrimenti i loro risultati saranno inferiori alle attese. “E’ un compito della politica sia a livello nazionale che europeo”.